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Il ds Osti: «Mercato centrato, il Palermo è più esperto e competitivo»

Palermo 07/01/2025, l’AD Giovanni Gardini con Carlo Osti, nuovo Direttore Sportivo del Palermo FC, durante la conferenza di presentazione allo stadio Renzo Barbera.(Foto Tullio Puglia)

Il direttore sportivo del Palermo, Carlo Osti, traccia un bilancio positivo al termine della sessione estiva di mercato. «Io sono molto contento del mercato che abbiamo fatto perché abbiamo centrato tutti gli obiettivi che ci siamo prefissati», ha affermato con soddisfazione ai microfoni di RGS. Un ringraziamento speciale va al City Football Group, che ha supportato Osti nella sua seconda finestra di mercato in rosanero: «Io ho lavorato su delle idee che mi ero fatto. Sono arrivato a gennaio e ritenevo che questa squadra avesse bisogno di più esperienza e di giocatori di Serie A che venissero a Palermo con grandi motivazioni. Spero di aver raggiunto questo obiettivo. E quindi d’accordo ovviamente con l’allenatore Pippo Inzaghi abbiamo cercato di costruire una squadra su questi parametri».

Una sessione di mercato andata secondo i programmi: «L'unico rimpianto è Donnarumma (sorride, ndr), ma siamo molto contenti. Scherzi a parte, siamo molto felici di aver preso Joronen, che ha grande esperienza in categoria». Sul fronte arrivi, confermata l'operazione Avella: «Adesso direi che la squadra è competitiva in tutti i reparti. In difesa siamo in cinque per tre ruoli. Valuteremo in questi giorni cosa fare ulteriormente, ma io penso che potremmo anche andare avanti in questa direzione».

Il tema delle uscite è stato altrettanto delicato: «È stato fatto un grande lavoro in uscita perché abbiamo rinunciato fin da subito a dei giocatori che poi si sono accasati da altre parti. Direi che poi quelli fuori dal progetto hanno trovato tutti squadra e tranne Valerio Verre, al quale sono legato come ragazzo perché l’ho avuto anche alla Sampdoria. Mi spiace sinceramente, però adesso vedremo i mercati ancora aperti e valuteremo cosa succederà».

Osti rivendica la scelta di puntare sull’esperienza, pur senza trascurare i giovani: «Abbiamo tenuto i giovani che riteniamo siano molto forti e anche questi giovani hanno tutti avuto esperienza in cadetteria. Corona poi ha fatto molto bene a Pontedera, in Lega Pro, quindi abbiamo dei giovani sui quali sappiamo di poter contare in qualsiasi momento».

Il direttore sportivo sottolinea inoltre il valore del gruppo più esperto: «Brunori è il capitano di questa squadra, è l’uomo più rappresentativo, rappresenta il Palermo, la città. Quindi ci aspettiamo da lui tante cose. Ma soprattutto penso che il reparto d’attacco sia molto migliorato e quindi in questo momento Inzaghi possa avere parecchie soluzioni offensive».

Inevitabile un passaggio sugli imprevisti, come la gestione dei portieri e la questione Magnani: «Il mercato è di per sé un mercato difficile e fluido. È liquido come la società in cui viviamo, come diceva Zygmunt Bauman. Per quanto riguarda i portieri io mi auguro intanto che possano riprendersi il più in fretta possibile e poi gestiremo di volta in volta le cose». Sul difensore: «La società è stata vicinissima al giocatore, è stato un dramma umano. Io mi auguro che Giangiacomo possa risolvere al più presto i suoi problemi personali, perché io penso che riaverlo qui tra noi sarebbe bellissimo».

Determinante anche l’impatto del nuovo allenatore. «Inzaghi è un allenatore vincente, è un allenatore che ha portato un grande entusiasmo perché lui ha un entusiasmo contagioso. È un allenatore che prepara benissimo le partite e le situazioni. Soprattutto non fa pesare il suo passato e questo ha creato una grande empatia con il gruppo».

Dal campo, i segnali sono incoraggianti: «L'impressione è sicuramente una visione positiva perché la squadra ha lavorato bene nel ritiro di Chatillon. Ha fatto bene in Coppa Italia a Cremona, è partita bene in campionato, in quattro punti, in due partite casalinghe. Quindi io penso che la partenza sia stata buona».

Infine, un pensiero alla piazza: «Il messaggio della piazza è stato eloquente, adesso starà a noi mantenere alto questo entusiasmo e cercare di entusiasmare di partita in partita».

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