Ci saranno tanti Frosinone sulla strada del Palermo ed è meglio che i tifosi inizino a capirlo. Alla fine della partita di sabato c’erano volti tristi come un anno fa quando il Barbera era diventato terra di conquista. Vero, il Palermo non ha vinto e ha anche rischiato (soprattutto nel primo tempo) ma non è certo la fine del mondo se non si vince una partita in casa.
In primis perché ci sono anche gli avversari. E il Frosinone di sabato s’è dimostrato tosto, organizzato e anche qualitativo in diverse zone del campo. Poi perché siamo solo all’inizio. Ed è chiaro che il Palermo non può essere già perfetto. Il campionato non è una gara sui cento metri, ma una maratona che va affrontata con la testa giusta e i muscoli a posto fino all’ultimo centimetro.
Il Palermo visto fin qui fa ben sperare. Tanto è cambiato rispetto all’anno scorso, soprattutto a livello mentale e caratteriale. Ed è già un primo grande passo avanti. Il secondo va fatto in campo. Inzaghi ha iniziato in un modo, ma non è detto che da qui in avanti non possa cambiare abito tattico. Che la macchina vada sistemata è fuor di dubbio. Sabato è bastato che il Frosinone si appiccicasse uomo su uomo per scombinare i piani del Palermo.
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