Palermo

Martedì 19 Agosto 2025

Bani, Augello e Gyasi: Palermo hai un passo da A

Mattia Bani con la Cremonese in Coppa (Foto Tullio Puglia)

È ancora presto per i primi bilanci, ma dai 90’ di Coppa Italia Inzaghi ha già ricevuto qualche indicazione importante: nelle partite che contano avere gente che proviene da una categoria superiore aiuta tanto. Allo Zini, oltre a Bardi che ha parato il rigore decisivo su Johnsen, i migliori sono stati proprio i nuovi acquisti arrivati dalla Serie A: Bani, Augello e Gyasi, 538 presenze complessive nel massimo campionato. Ciascuno di loro è simbolo del nuovo corso intrapreso sul mercato da Osti e Inzaghi: poche scommesse, tanta esperienza. Superpippo aveva manifestato l’intenzione di cambiare qualcosa in vista del campionato, ma non ha voluto rinunciare alle sue pedine con i trascorsi più importanti in massima serie: i tre, che erano partiti dall’inizio anche contro il Manchester City facendo intravedere spunti discreti pur fronteggiando dei «marziani», a Cremona hanno disputato una prestazione solida e senza sbavature. I segnali più interessanti sono arrivati da Gyasi (178 presenze in A), sia perché con gli inglesi era rimasto in campo per 90’, sia perché allo Zini è stato schierato da Inzaghi sulla trequarti. Si tratta del terzo ruolo diverso in una settimana: contro i Citizens aveva fatto l’esterno prima a destra, poi a sinistra. Che il numero 11 fosse particolarmente duttile non è una novità: alla prima di campionato dovrebbe tornare ad agire a tutta fascia, ma Superpippo sa di poter contare su un giocatore capace di interpretare più ruoli in maniera discreta. Tra le note liete che arrivano dallo Zini c’è anche Bani (163 presenze in A): appena 75’ complessivi tra amichevoli in Valle d’Aosta e Anglo-Palermitan Trophy, ma con la Cremonese è rimasto in campo per 90’ sbagliando pochissimi palloni e mostrando già una discreta intesa sia con Ceccaroni a sinistra sia con Peda e Diakité a destra. La sua esperienza, soprattutto con l’incertezza sul ritorno di Magnani, può essere un fattore decisivo per costruire un cammino da promozione, soprattutto in termini di gol subiti (nel 2022/23, annata in cui raggiunse la massima serie con il Genoa, furono appena 28). Altrettanto significativa la prova di Augello (197 presenze in A): sulla sua corsia aveva un cliente scomodo come Zerbin, ma lo ha annullato senza particolari patemi. Anche in fase di spinta l’ex Cagliari ha spostato gli equilibri: dai suoi piedi sono partiti una serie di cross interessanti, ma la scarsa ispirazione dell’attacco rosanero non ha consentito di tramutarli in gol. Con il numero 3 (a segno durante la lotteria finale dal dischetto) e Gyasi il Palermo ha trasformato le fasce da punto debole a punto di forza: i primi segnali sono incoraggianti e anche Pierozzi, frenato da vari infortuni nella scorsa stagione, si è ben distinto finora. Attorno a loro si è vista una squadra che, pur tirando poco in porta, ha egregiamente tenuto testa a un avversario che lo scorso giugno aveva vinto i play-off di Serie B e a marzo aveva espugnato il Barbera in modo rocambolesco. L’auspicio della piazza palermitana è che prestazioni simili possano ripetersi in Serie B, contro squadre apparentemente meno rodate della Cremonese, a cominciare da sabato con la Reggiana.

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