
I veri leader, di solito, dimostrano di esserlo in campo, con i fatti. Le parole, però, hanno un peso, non soltanto nello spogliatoio ma anche davanti ai microfoni. In un calcio in cui spesso le dichiarazioni sono da «zero a zero», Alexis Blin ha invece dimostrato che si può essere chiari e schietti, partendo dall’autocritica. «Non è stato facile tornare dall’infortunio. Sono contento di non avere più problemi fisici. Ho lavorato duramente per tornare in forma. Posso mettere in campo tutto ciò che avevo già provato a fare prima dell’infortunio. Ora sono pronto a esprimere tutto il mio potenziale per il Palermo».
Il centrocampista ha confermato le impressioni positive maturate nei primi dieci giorni di ritiro. «Ho buone sensazioni. Stiamo lavorando forte, soprattutto dal punto di vista fisico. Proviamo a creare lo spirito di gruppo per affrontare al meglio un campionato difficile». Blin era arrivato lo scorso anno dal Lecce, in Serie A, dove era stato protagonista della promozione. Esperienze che lasciano il segno e permettono di essere preparati a tutto.
«Non ho la presunzione di dire come si vince la B. Da quello che ho imparato, serve lo spirito di gruppo. Ci sono altre grandi squadre in cadetteria. Dobbiamo avere l’umiltà di lavorare ogni giorno e giocare ogni partita come se fosse l’ultima. Sono contento di far parte di questo gruppo, che finora ha dimostrato di avere la mentalità giusta». Quando si pensa ai punti di riferimento del Palermo, bisogna inserire in lista anche Blin. «Ognuno di noi ha il suo ruolo nella squadra. Sono un giocatore che fa gruppo: sono qui per aiutare la difesa a non subire gol e gli attaccanti a pressare bene. In uno spogliatoio servono sei-sette calciatori che spingano sempre la squadra. Da soli non si va lontano. Lo spirito giusto si crea se tanti giocatori vanno nella stessa direzione. Voglio essere d’esempio dal punto di vista mentale e dell’atteggiamento. In quest’organico c’è qualità, ma servono tutte le componenti: altrimenti, non si va lontano».
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