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Pippo Inzaghi al bivio: il Palermo è pronto ad accoglierlo

Pippo Inzaghi

Una stima reciproca che va avanti da tempo e che si è intensificata negli ultimi giorni, facendolo balzare in pole tra le preferenze del City Football Group come prossima guida tecnica: per puntare a una promozione che la piazza chiede a gran voce il nome più accreditato è quello di Inzaghi, sempre più lontano dal Pisa dopo averlo portato in massima serie a 33 anni dall’ultima volta. I dialoghi tra le parti dovrebbero prendere quota la prossima settimana, quando «Superpippo» scioglierà le riserve su una permanenza in Toscana che al momento pare improbabile: nel frattempo il Palermo, che tiene più defilate le piste che portano a Vanoli e Gilardino, dovrà risolvere il nodo sull’addio di Dionisi.

L’interesse per Inzaghi non si lega solo ai risultati ottenuti in Serie B, con le promozioni alla guida di Benevento e Pisa e annate più che discrete con squadre non in prima fila per il salto di categoria, quali il Venezia 2017/18 e la Reggina 2022/23: tra le sue peculiarità ci sono la valorizzazione dei giovani e un assetto tattico che privilegia i movimenti degli esterni a tutta fascia e delle mezzali, ruoli in cui i rosa hanno fatto parecchia fatica nella passata stagione.

A livello di moduli «Superpippo» ha sperimentato un po’ di tutto, ma negli ultimi anni il 3-5-2, che all’occorrenza si trasforma in 3-4-2-1, è diventato il suo marchio di fabbrica. Lo ha adottato sia a Reggio Calabria che a Pisa con eccellenti risultati: i granata in un anno sono passati dal 14° al 7° posto, i toscani dal 13° al 2°. Il Palermo, che nel triennio targato City Football Group non è mai andato oltre la sesta piazza, è reduce da un’annata che lo ha visto peggiorare sotto tutti i punti di vista: male in stagione regolare, male ai play-off e male soprattutto nel rapporto con i tifosi, che ora potrebbe ritrovare slancio con un nome blasonato per la panchina come quello dell’ex attaccante del Milan.

In due dell’attuale organico rosanero hanno già lavorato con Inzaghi: Pierozzi, con lui alla Reggina e nella rapida parentesi a Salerno (l’ex Fiorentina arrivò a gennaio 2024, «Superpippo» fu esonerato il mese successivo), e Insigne, con lui per due anni a Benevento; quest’ultimo tuttavia difficilmente avrà un nuovo sodalizio con il tecnico, perché le prestazioni opache del biennio a Palermo e una collocazione tattica impossibile nel 3-5-2 (o nelle sue varianti) lo pongono nell’elenco dei partenti. Tra coloro che hanno lavorato con Inzaghi c’è anche Audero (a Venezia), che ha lasciato i rosa dopo sei mesi in prestito secco ma potrebbe essere nuovamente corteggiato in estate: chissà che proprio l’arrivo di «Superpippo» non sia una sponda decisiva per farlo tornare.
Proprio Audero e Pierozzi rientrano tra i giocatori valorizzati da Inzaghi nella sua carriera da allenatore.

A loro si aggiungono Moreo a Venezia, con il tecnico che lo ha poi voluto con sé a Brescia e Pisa; Viola a Benevento, con un’annata clamorosa da 9 gol in 27 partite per guidare i sanniti alla promozione; Tramoni a Brescia, prima della definitiva esplosione in Toscana (quest’anno 13 reti in 26 partite con l’ex bomber rossonero in panchina); Fabbian alla Reggina, con 8 gol in campionato e un rendimento sempre oltre la sufficienza; a Pisa, oltre a Tramoni e Moreo, ha ottenuto risposte più che discrete da Angori (2 gol e 5 assist), Touré (6 reti, quante ne aveva fatte in totale nei precedenti tre anni in Toscana) e Lind (a segno otto volte alla prima esperienza in Italia).

Quasi tutti i giocatori che hanno avuto annate scintillanti con lui sono dunque esterni a tutta fascia o centrocampisti con licenza di sganciarsi in fase offensiva: se dunque l’affare andrà in porto, il Palermo sarà chiamato a costruirgli una squadra su misura e sfruttare le potenzialità di quegli effettivi che dovrebbero far parte del nuovo progetto tecnico. In questo senso la mente va a quei giocatori, come Segre, Verre e Ranocchia, che con Dionisi non sono riusciti a rendere al loro meglio ma hanno talento e qualità per trascinare verso quel sogno che «Superpippo» ha realizzato a Benevento e Pisa.

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