Essere più forti delle assenze, dei blackout, di qualche arbitraggio sfavorevole, delle voci fuori campo e di un malumore attorno che inizia a crescere: il Palermo va a Cosenza con la consapevolezza di avere un solo risultato a disposizione e di doverlo ottenere a qualunque costo perché i play-off si sono allontanati di più dopo le partite di ieri e adesso sono a cinque punti. Servirà lo stesso atteggiamento visto per 91’ contro lo Spezia: concentrazione in difesa, cinismo in attacco. Le ultime due partite hanno visto i rosa buttarsi via nello spazio di 15 minuti, i 3 finali con gli «aquilotti» e i primi 12 del secondo tempo con il Mantova: adesso sarà indispensabile azzerare le disattenzioni e conquistare i 3 punti, anche senza giocare necessariamente un calcio scintillante. Conta solo il risultato, in modo da guardare (ancora da vicino) solo a chi sta davanti e non a chi insegue. In settimana la società ha fatto quadrato attorno a Dionisi (e lui stesso in conferenza prepartita ha evidenziato come da Manchester siano arrivati segnali positivi), ma il tecnico sa di giocarsi tanto e di dover ottenere il massimo contro l’ultima in classifica: il Palermo finora ha fatto una fatica tremenda contro avversarie sulla carta inferiori, raccogliendo la miseria di due vittorie in 13 partite, e adesso è arrivato il momento di far valere il blasone e gli investimenti fatti sia nella campagna acquisti estiva sia in quella invernale. Quello del San Vito-Marulla non sarà affatto un impegno semplice e non solo per la tradizione negativa (un solo successo per i rosa in 17 precedenti): la permanenza dei calabresi tra i cadetti è appesa a un filo e quella di oggi è una delle ultime occasioni per agguantare quantomeno la zona play-out; in casa hanno vinto l’ultima gara giocata, due settimane fa con la Carrarese, ma mai come in questa stagione la Serie C appare vicina dopo ben sei salvezze consecutive. Nessuna delle due squadre vive un momento particolarmente felice: entrambe sono lontane dai rispettivi obiettivi e sperano di sfruttare la partita di oggi per scacciare i rispettivi fantasmi e riguadagnare terreno. All’andata al Barbera il Cosenza aveva sfiorato l’impresa, ma a riprenderlo ci ha pensato Di Mariano nel finale e solo l’imprecisione di Insigne a pochi secondi dalla fine ha evitato il ribaltone. L’ex Frosinone è nell’elenco dei convocati per la prima volta nel 2025, mentre il numero 7 starà fermo presumibilmente per un altro mese. Al rientro anche Di Francesco, ma l’emergenza in casa Palermo è tutt’altro che risolta e riguarda soprattutto il reparto arretrato: Nikolaou non ha smaltito in tempo il problema alla caviglia, mentre Diakité e Ceccaroni sono fuori per squalifica. La scelta di intervenire in modo limitato sul mercato, con l’acquisto del solo Magnani tra i centrali (ma le uscite sono state due, Nedelcearu e Peda) e di nessun elemento tra gli esterni, ha inevitabilmente presentato il conto: se i rosa vogliono dimostrare di essere una grande squadra, con alle spalle una grande società, dovranno sopperire anche a questo scenario e uscire da Cosenza con 3 punti. Il nuovo forfait del greco sembrava poter spingere Dionisi a un ritorno alla difesa a 4, ma alla fine il tecnico ha deciso di mantenere la linea a tre arretrando Blin sulla linea con Baniya e Magnani: quest’ultimo sarà chiamato a una nuova prova di duttilità, in quanto dopo aver agito sia a destra che al centro dovrà ora spostarsi a sinistra, nella posizione finora occupata da Ceccaroni; la porta è ormai stabilmente proprietà di Audero, che adesso spera di tenerla inviolata dopo aver incassato due gol a testa da Spezia e Mantova. Scelte obbligate sugli esterni, con Pierozzi a destra e Lund a sinistra: l’unico cambio a disposizione è Buttaro (a segno nell’ultimo precedente al San Vito-Marulla), che però non gioca dal pessimo spezzone contro il Cittadella. In mezzo Ranocchia è inamovibile, mentre con lo spostamento in difesa di Blin a occupare l’altra piazzola sarà uno tra Segre e Gomes (favorito il vicecapitano); là davanti Verre (in vantaggio su Di Frncesco) e Brunori agiranno a supporto di Pohjanpalo, a caccia del primo gol in trasferta con il Palermo dopo essersi sbloccato dal dischetto contro i «virgiliani». In panchina, come nella scorsa partita, i giocatori di movimento saranno appena sei (più due portieri): anche rispetto a questo scenario servirà una prova di forza.