La prestazione con la Juve Stabia non sarà stata scintillante come quella con il Modena, ma la solidità non è mancata e il risultato ha sorriso. Ora, contro la Reggiana, potrebbe accadere qualcosa che in stagione non è mai avvenuto e che al Palermo manca da quasi due anni: lo stesso undici di partenza per tre gare di fila. Dionisi, infatti, non ha mai confermato per tre volte consecutive la medesima formazione, ma con le risposte ottenute nelle ultime due gare questa potrebbe davvero essere la volta buona. Del resto i rosa non avevano mai ottenuto due successi di fila in questo campionato: centrare il terzo permetterebbe di consolidare il quinto posto ed eventualmente avvicinarsi al quarto, se il Modena dovesse fare uno sgambetto (difficile) alla Cremonese. Schierare la stessa formazione vista con Modena e Juve Stabia da un lato sarebbe un segnale di voler ripagare la fiducia di quei giocatori che hanno permesso ai rosa di guadagnare sette posizioni in classifica in 180’ (senza nulla togliere alle riserve, in quanto il tiro dell’1-0 con le «vespe» nasce da un tiro insidioso del subentrato Vasic), dall’altro però rischierebbe di incidere sul piano fisico: un aspetto che Dionisi, atteso a inizio febbraio dalla sequenza terribile Pisa-Spezia, sa di non potersi permettere. La prossima sosta è prevista a metà marzo, con otto partite da disputare: evitare gli scenari degli ultimi due anni, che hanno visto Brunori e compagni andare a tutta birra tra gennaio e la prima metà di febbraio per poi avere un calo sia fisico che nei risultati, sarà fondamentale. Finora il Palermo ha dimostrato di essere una delle squadre più efficienti nella gestione delle energie dopo il ritiro invernale: in più il rientro di pedine potenzialmente titolari come Blin e Di Francesco può dare al tecnico ulteriori opportunità di scelta, sia dal primo minuto sia soprattutto in corso d’opera. Battere la Reggiana permetterebbe ai rosa di presentarsi con il morale a mille al doppio impegno di alta classifica, ma anche di rafforzare quelle risposte sul piano tattico che in questa stagione sono arrivate solo a sprazzi. Per tre volte Dionisi ha scelto lo stesso undici di partenza in due occasioni consecutive: è accaduto nel girone d’andata, nelle sequenze Modena-Reggiana e Sampdoria-Spezia, e nei primi due impegni del 2025. Da quando il Palermo è tornato in Serie B solo in due casi è stata confermata la stessa formazione per tre partite di fila: è avvenuto nel 2022/23, tra ottobre e novembre contro Modena, Parma e Cosenza (vinte le prime due, persa la terza) e tra gennaio e febbraio contro Bari, Ascoli e Reggina (tre vittorie). In generale Corini, soprattutto nella stagione da matricola, ha utilizzato più d’una volta lo stesso undici in due gare consecutive: in quel caso a penalizzare i rosa erano infortuni e squalifiche in serie. Diversa la situazione nel 2023/24: solo in due circostanze il tecnico, poi esonerato ad aprile e sostituito da Mignani (mai due volte di fila gli stessi titolari con lui), ha messo in campo la medesima formazione in 180’, nelle sequenze Ascoli-Cosenza e Como-Cremonese. Lì, però, la successiva scelta di cambiare era legata alle difficoltà riscontrate dal Palermo nei secondi impegni della serie, in particolare quello contro i grigiorossi che con la loro rimonta in inferiorità numerica sancirono l’inizio di una spirale negativa di risultati. Anche con Dionisi l’assenza di continuità ha inciso sulla decisione di non puntare in modo costante sugli stessi giocatori: ora che qualcosa sta cambiando anche sotto quest’aspetto la tentazione di premiare chi ha dato risposte positive è forte. Ecco dunque che al Città del Tricolore Sirigu si candida per una nuova apparizione tra i pali (attirando sempre di più la curiosità su quanto durerà e come si evolverà il ballottaggio con Desplanches), coadiuvato dal terzetto di centrali Baniya-Nikolaou-Ceccaroni; Pierozzi (anche tra lui e Diakité il duello a destra è intrigante) e Lund agiranno sugli esterni, mentre la mediana sarà appannaggio di Segre, Gomes e Ranocchia; tandem offensivo Brunori-Le Douaron, con l’obiettivo di aggiungere ulteriori gol a un attacco che finalmente sta battendo quei colpi che prima erano mancati.