Il Palermo cerca il volo sulle corsie esterne. Nuovo modulo, nuove priorità. E se il mercato ancora non aiuta, allora bisognerà fare di necessità virtù con gli elementi già presenti in organico. La vittoria ottenuta contro il Modena ha dato nuove certezze a Dionisi e al suo modo di proporre calcio. Che sia stata una scelta spinta dalle assenze degli esterni d’attacco o meno, fatto sta che il Palermo visto contro i «canarini» è sembrato quadrato, compatto e con le idee chiare. Questo grazie all’applicazione degli uomini di Dionisi, schierati con un 3-5-2 che sin da subito ha dato i frutti sperati.
Tuttavia, con il varo di questo nuovo modulo, nel Palermo adesso a cambiare saranno le priorità su alcune caratteristiche tecnico-tattiche che fino alla partita di domenica erano abbastanza cristallizzate come, per esempio, la concezione degli esterni. Se prima della partita contro il Modena, infatti, a recitare la parte da protagonista erano gli esterni d’attacco, schierati a piede invertito per giocare accanto o alle spalle dell’unica punta, il 3-5-2 cambia radicalmente il modo di intendere il gioco sugli esterni. Più che attaccanti esterni offensivi adesso servono giocatori a tutta fascia.
Per questo motivo, infatti, sarà molto curioso capire come il mercato possa venire incontro alle nuove esigenze di Dionisi: in sede di presentazione Osti aveva chiaramente espresso la volontà di intervenire sul mercato solamente dopo la scelta del modulo.
Esterni a tutta fascia, capaci di difendere così come di attaccare, come lo sono, per esempio, Diakité, Pierozzi e Lund. Su questi tre elementi della rosa, infatti, si fonda il nuovo 3-5-2 del Palermo, che per forza di cose deve tenere conto di quinti di centrocampo con gamba ma anche con molta intelligenza tattica, capaci di cambiare il volto della propria squadra in base ai vari momenti che si vivono all’interno di una partita.
Organico alla mano, il Palermo sulla corsia di destra è coperto. Pierozzi e Diakité, infatti, si alternano su quella corsia garantendo concorrenza per tutta la durata dell’incontro. Contro Cittadella e Modena, sull’out di destra è stato l’ex Fiorentina a partire dall’inizio. Contro i veneti a causa dell’assenza di Diakité, contro il Modena invece per una scelta tecnica che ha visto, almeno al momento, il numero 27 scavalcare nelle gerarchie il maliano, entrato nella ripresa per dare il cambio al compagno di squadra.
A sinistra, invece, il solito e ormai annoso problema legato all’assenza di una vera e propria alternativa a Lund. Se in una prima fase del campionato, quando il Palermo giocava con la difesa a 4, era Ceccaroni l’alternativa (poi diventato titolare) dello statunitense, adesso urge trovare una soluzione che possa garantire concorrenza e soprattutto alternanza su un ruolo chiave di un modulo che fa dei quinti una risorsa fondamentale. Ceccaroni è il titolare della difesa a 3 e non ha le caratteristiche per poter svolgere il ruolo di quinto di centrocampo. Buttaro è un separato in casa e ormai prossimo alla cessione.
Una soluzione in casa potrebbe essere quella che risponde al nome di Di Francesco. Utilizzato in quella posizione durante il primo tempo contro il Bari, l’ex Lecce ha nelle corde le qualità per potere giocare anche in quel ruolo. L’infortunio al ginocchio toglie Di Mariano dal novero delle scelte e gli altri esterni non possono ricoprire quel ruolo. Il ruolo di Di Francesco, al suo rientro, sarà un rebus: si adatterà a quinto di centrocampo o verrà adattato il modulo (in un 3-4-2-1) per favorire le sue caratteristiche? La sensazione è che il 3-5-2 sia il nuovo dogma, più probabile che l’altra soluzione avvenga a partita in corso.
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