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Palermo, Le Douaron e Brunori insieme per provare a sbloccare l’attacco

I nove gol nelle ultime due gare casalinghe con il Modena sono un ricordo ancora fresco, ma allo stato attuale difficile da replicare nel match di domenica: per mettere su un nuovo show offensivo il Palermo dovrà dimostrare di aver trovato un rimedio a tutti quei problemi che dall’avvento in panchina di Dionisi caratterizzano il reparto avanzato. Quest’ultimo, fiore all’occhiello del tecnico nelle avventure con Empoli e Sassuolo, ha totalizzato finora 20 reti in altrettante partite: se i rosa vogliono dare una svolta alla loro stagione devono necessariamente cominciare dalla fase offensiva.

Contro i «canarini» Dionisi dovrebbe affidarsi ai due che gli hanno permesso di fare bottino pieno con il Bari: Le Douaron e Brunori, con il primo schierato non accanto al secondo ma sulla linea dei trequartisti. Entrambi sono in un discreto stato di forma: l’ex Brest, prima del flop di Cittadella, aveva totalizzato due gol e un assist nelle tre gare precedenti, ripagando la fiducia del tecnico che aveva deciso di dargli qualche chance in più dal primo minuto; il capitano è stato tra i migliori sia contro i pugliesi che al Tombolato, sebbene in Veneto i postumi di un’influenza lo abbiano costretto a iniziare in panchina.

Il suo uno alla voce gol segnati, con l’unico timbro su rigore contro la Juve Stabia, è una delle ragioni delle difficoltà offensive del Palermo: Brunori è pian piano scivolato indietro nelle gerarchie di Dionisi, che gli ha preferito prima Henry e poi Le Douaron. Adesso però lo scenario è cambiato: l’ex Verona sta attraversando un periodo complicato a livello di rendimento e nelle ultime giornate ha avuto sempre meno spazio a disposizione, giocando appena 23’ (recuperi esclusi) tra Sassuolo (4’), Bari (15’) e Cittadella (5’). Il capitano aveva riconquistato una maglia dal primo minuto contro i pugliesi dopo dieci esclusioni consecutive dai titolari: i buoni segnali inviati a Dionisi, poi replicati nel secondo tempo del Tombolato e nei primi allenamenti dopo la ripresa (aspetto evidenziato anche da Osti durante la presentazione), lo rimettono al centro dei piani rosanero.

L’auspicio di tifosi e compagni è che il 2025 sia il suo anno: da quando è a Palermo è sempre andato meglio nella seconda parte di stagione piuttosto che nella prima, ma stavolta il cambio di passo dovrà essere più deciso, nonché accompagnato da un impiego più costante da titolare. Qualcosa di diverso ci si attende anche da Le Douaron, unico rosanero capace finora di andare a segno in due gare di fila (Sassuolo e Bari): a dicembre si sono visti i primi lampi dopo il buio dei mesi precedenti, ma ora che ha conquistato la fiducia del tecnico sarà chiamato a tenere il posto a suon di gol e prestazioni convincenti. Più difficile la risalita di Henry, che pur essendo stato utilizzato in tutte e venti le gare di campionato ha messo a referto appena due reti: per riconquistare un posto dal primo minuto servirà un apporto diverso in zona gol, in quanto la generosità nel proteggere il pallone e far salire la squadra non può bastare a risolvere i problemi dell’attacco.

Una delle caratteristiche del Palermo nel 2023/24 era una fase offensiva «divertente», capace di segnare tanto e di entusiasmare i tifosi anche quando gli errori della difesa non permettevano di vincere. In 11 partite su 38 Brunori e compagni erano riusciti a segnare tre o più gol, mentre nella stagione corrente ci sono riusciti appena due volte, nelle trasferte con Juve Stabia e Südtirol: al Barbera hanno realizzato due reti solo contro Reggiana e Spezia (vincendo in entrambi i casi 2-0), per il resto è stato un continuo alternarsi tra zero e uno alla voce gol segnati.

Il 4-2 al Modena di dodici mesi fa, pur firmato da un giocatore che adesso non c’è più come Soleri (doppietta nel finale), può essere un bel biglietto da visita per ricordare ai giocatori che basta poco per alzare il livello in fase offensiva: del resto i rosa sono tra le squadre che tirano di più in Serie B (primi per tentativi totali a quota 113 e terzi per tiri in porta a 93), il problema è che per sfortuna, imprecisione o mancanza di lucidità la palla sembra proprio non voler entrare. Per porre rimedio a tale questione servirà che Brunori torni a incidere come ha sempre fatto e che Le Douaron dimostri finalmente di valere i quattro milioni di euro spesi per acquistarlo dal Brest: hanno ancora 18 occasioni a disposizione, a cominciare da domenica contro i «canarini», ma d’ora in poi in ogni partita i punti, così come i gol, avranno un peso decisamente maggiore.

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