Un centrocampo che non funziona offensivamente, un centrocampo che non produce bonus. Tra le tante note negative della prima parte di stagione del Palermo c’è sicuramente quella legata alla poca pericolosità del reparto di centrocampo, che poco o nulla sta incidendo nell’economia offensiva dei rosanero. In generale il Palermo ha segnato poco ed è, con 20 gol all’attivo, una delle peggiori squadre della Serie B per reti messe a segno. Sotto questo punto di vista, purtroppo, il centrocampo non ha aiutato Dionisi che non ha potuto usufruire del contributo offensivo di quei centrocampisti che, in teoria, avrebbero nelle corde sicuramente reti da inanellare e aggiungere nelle caselle ancora rimaste vuote o quasi.
Il primo riferimento è chiaramente per Ranocchia. Arrivato esattamente un anno fa al Palermo grazie a un’operazione di mercato che ha coinvolto l’Empoli e la Juventus, il numero 10 si è presentato ai propri tifosi segnando quattro reti nelle prime cinque partite giocate con la nuova maglia, dimostrando quanto fosse efficace sotto porta. Un avvio di avventura in rosanero con il botto per Ranocchia, che tuttavia si fermò con quel bottino complice anche un infortunio che lo tenne lontano dai campi per diverse settimane. Con l’inizio della nuova stagione le aspettative sull’ex Juve erano sicuramente altissime: il ragazzo, consapevole delle proprie qualità, aveva anche scelto la maglia numero 10 convinto di poter disputare una stagione in linea con quella precedente. E invece Ranocchia non è mai riuscito a incidere nella prima parte di stagione, in quello stesso ruolo che pochi mesi prima ricopriva alla guida di Corini, ovvero la mezzala di sinistra. Messo in concorrenza con Saric e Blin, il numero 10 è uscito pian piano dai radar delle rotazioni del Palermo, fino a quando Dionisi non ha deciso di schierarlo da regista. A quel punto, la stagione di Ranocchia è cambiata radicalmente ed è tornata positiva: qualità e quantità al servizio dei rosanero nella nuova posizione ma, comunque, senza ancora essere riuscito a gonfiare la rete avversaria. Nonostante i diversi tentativi, infatti, Ranocchia non ha ancora gioito e sotto questo aspetto sicuramente è in linea con la stagione deludente del Palermo. E questo malgrado Ranocchia sia stato in campo in 19 partite su venti con una media di quasi 70 minuti a match.
Altro elemento della mediana che sta fornendo un contributo nettamente inferiore, da un punto di vista offensivo, rispetto alla passata stagione è Segre. Il numero 8 rosanero ha giocato due partite in meno rispetto al collega con la maglia numero 10, ma con una media superiore visto che è stato in campo circa 76 minuti in ogni incontro. Nonostante ciò, il vicecapitano del Palermo è riuscito a gonfiare la rete avversaria alla sua prima partita da titolare, contro la Juve Stabia il 14 settembre scorso. Anche qui, forse più di Ranocchia, l’apporto in zona gol dell’ex Torino sta mancando ai rosanero, che la passata stagione potevano contare su un Segre letale da un punto di vista offensivo e capace, a fine stagione, di collezionare ben 7 reti e 4 assist. Dopo 21 giornate della passata stagione, Segre poteva già vantare 4 reti realizzate che sono quelle che mancano disperatamente a un Palermo che in questa stagione non riesce a trovare gol con continuità da nessuna parte.
Uno che ha il gol tra le proprie caratteristiche, per la qualità che si ritrova, è Verre. Ma anche lui ha all’attivo un gol, realizzato proprio contro il Modena in occasione del match d’andata. Troppo poco per un giocatore che spesso si ritrova a ridosso dell’area di rigore avversaria. A quota uno c’è anche Gomes, che di gol in carriera ne ha fatti davvero pochi e che sicuramente non è considerato alla stregua degli altri colleghi di reparto. Manca, poi, qualche graffio offensivo da parte di Vasic. Il serbo ha sicuramente qualità, ma spesso è poco incisivo e confusionario, nonostante doti tecniche indiscusse.
Il nuovo anno del Palermo deve per forza di cose ripartire anche dal centrocampo. E chissà se Osti pescherà qualcosa dall’oceano del calciomercato per invertire anche questo trend di sterilità offensiva.
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