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Palermo, Dionisi pensiona il suo modulo: difesa a 3 e due opzioni in avanti

Dionisi ha ridisegnato il Palermo. Il tecnico rosanero potrebbe decidere di proseguire con lo schieramento visto nell’ultima gara contro il Cittadella, con una formazione messa in campo con un 3-5-2 che a tratti s’è trasformato in un 3-4-2-1. Una scelta in controtendenza rispetto a come la squadra è stata schierata dall’inizio della stagione e, quindi, come era stata costruita. La base di partenza era stata quella di un classico 4-3-3, abbastanza lineare, poi trasformato a causa di una serie di contingenze, tra cui l’infortunio di Blin e la necessità di avere un centrocampo un po’ più geometrico e qualche elemento in più nella zona avanzata del campo, in una sorta di 4-2-3-1, modulo tanto caro all’ex tecnico del Sassuolo.

Adesso, però, la decisione di utilizzare un nuovo vestito tattico e le motivazioni di questa scelta probabilmente sono molteplici e hanno una natura assai diversa. In difesa le prestazioni di Ceccaroni hanno convinto tutti, sia come terzino sinistro che, come terzo difensore al fianco di Nikolaou e Baniya, mentre in mezzo al campo il rientro ormai prossimo di Blin consentirà a Dionisi di avere un calciatore esperto, di grande temperamento e leadership nella zona nevralgica del campo. Un calciatore del quale è difficile privarsi soprattutto considerato che gli altri compagni di reparto, con il recupero del francese, potrebbero avere degli importanti benefici, su tutti Ranocchia, Segre e Verre. Questi ultimi hanno tirato avanti la carretta e cercato di adattarsi alle esigenze della squadra, che necessitava di grande sacrificio in fase di copertura, soprattutto nelle ultime partite nelle quali Gomes è partito dalla panchina.

Il nuovo modulo potrebbe favorire per certi versi anche Lund, che in questa prima parte spesso non è partito titolare e nel ruolo di quinto a centrocampo potrebbe trovare la sua giusta collocazione, essendo parecchio abile in fase propositiva e con qualche lacuna quando è chiamato a giocare nella linea dei difensori. Ragionamento simile riguarda la fase offensiva, in virtù del fatto che in organico sono presenti diversi esterni, su tutti Di Francesco (attualmente out) e Insigne, visto che Di Mariano è ai box per un bel po’. Entrambi, però, possono giocare in posizione di sottopunta o trequartista e, all’occorrenza, anche seconda punta, in base a quella che poi sarà la scelta finale di Dionisi se giocare con due trequartisti dietro ad una punta, oppure con due classici attaccanti supportati da un fantasista in grado di fare da elastico tra centrocampo e attacco.
A prescindere da quale sarà la scelta finale, un indizio l’ha dato (involontariamente) anche il ds Osti in conferenza stampa che ha ammesso che probabilmente Dionisi andrà avanti con lo schieramento visto col Cittadella. La certezza appare quella che difficilmente si tornerà, almeno momentaneamente, alla difesa a 4, con la quale Dionisi ha affrontato la maggior parte delle gare da quando siede in panchina come allenatore tra Venezia, Empoli, Sassuolo e proprio Palermo.

Rosanero e Dionisi, quindi, alla ricerca dell’equilibrio e della quadra. Da questa scelta passeranno anche diverse decisioni, a partire dal mercato, ma non solo. L’obiettivo è quello di ritrovare gol e presenza in avanti ed evitare grosse sbavature in difesa che, nonostante i numeri siano positivi in termini di gol subiti, diverse volte è andata in difficoltà e ha subito reti a causa di errori individuali o improvvisi cali di concentrazione. Maturità e idee chiare, Dionisi lavora per dare un’identità definitiva alla sua squadra, con l’auspicio di ritrovare anche alcuni elementi che nella prima parte del campionato non hanno reso al massimo e che sembravano aver perso determinate motivazioni. Dal modulo e dalla testa passa il futuro del Palermo e, probabilmente anche quello dello stesso allenatore toscano che ha incassato la fiducia della società e adesso ha tutta l’intenzione e la voglia di far parlare il campo e risollevare la squadra da una posizione in classifica che non rispetta le qualità dell’organico. Dionisi mischia le carte, con la speranza di vedere un nuovo Palermo.

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