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Il Palermo riparte da Osti, parla l'ex ds Walter Sabatini: «Una scelta che definirei illuminata»

Il direttore sportivo della Roma, Walter Sabatini, in tribuna durante la Supercoppa italiana primavera Roma-Fiorentina allo stadio Olimpico di Roma in una immagine del 03 Settembre 2011. ANSA/ANDREA STACCIOLI

Il Palermo ha scelto di puntare su Carlo Osti come nuovo direttore sportivo. Una decisione arrivata a seguito di un’attenta riflessione che ha portato la società a decidere di voltare pagina salutando De Sanctis e accogliendo l’ex dirigente, tra le altre, di Treviso, Lazio e Sampdoria. Chi lo conosce molto bene per aver lavorato insieme a lui è Walter Sabatini (nella foto a destra), che nel ruolo di ds è tra i più amati da i tifosi rosanero e scopritore di tantissimi talenti, poi diventati campioni, passati dalla Sicilia durante la sua esperienza a Palermo.

Direttore, il club rosanero ha puntato sul nome di Osti come nuovo ds, che tipo di dirigente è? Quale tipo di contributo può dare alla causa Palermo?

«È una grandissima scelta. Osti è un galantuomo prima di tutto, poi ha una grande sensibilità calcistica e una notevole esperienza. È una scelta che definirei illuminata. È uno splendido dirigente, una persona a modo, sa vivere in mezzo alla gente, ha uno spiccato senso dell’ironia. È uno che sopravvive anche nelle situazioni di disagio. E di disagio ce ne sarà a Palermo, è evidente. Palermo è una città giustamente ambiziosa che auspica il meglio perché sono abituati bene. A Palermo è stata fatta tanta Serie A e anche in maniera superlativa».

Il suo compito non sarà semplice, il Palermo ha avuto un girone d’andata davvero parecchio travagliato. Cosa pensa può riuscire a portare Osti? Adesso c’è il mercato...

«Osti farà il massimo rispetto a quello che gli metterà a disposizione l’azienda. Lui sa bene come e dove prendere i giocatori. Ne sono certo».

Osti arriva al posto di De Sanctis, sollevato dall’incarico dopo appena sei mesi. Che idea si è fatto?

«Bisogna capire di quale responsabilità lo accusano e cosa gli addebitano. C’è da dire che sei mesi sono pochi per tutti. Sono rimasto meravigliato da questa scelta. Probabilmente potevano salvarlo e magari fargli fare il mercato di gennaio. Anche perché lui conosce bene i problemi che aveva avuto la squadra e quindi sarebbe intervenuto in maniera scrupolosa dove vi erano i problemi più grandi. Ma preferisco non addentrarmi in queste dinamiche che non conosco nel dettaglio».

L’obiettivo della Serie A in questo momento appare distante, i tifosi sono molto arrabbiati e tutte le difficoltà in questo momento sembrano insormontabili. Lei cosa pensa?

«Il Palermo deve pensare ai play-off e ci deve credere. Nel calcio succedono cose magari che in un determinato punto della stagione sembrano inimmaginabili e poi dopo quindici giorni diventano fattibili. È doveroso che calciatori, dirigente e Dionisi credano in questa possibilità».

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