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Il Palermo riparte da Carlo Osti: ora non ci sono più alibi

Db Genova 19/02/2022 - campionato di calcio serie A / Sampdoria-Empoli / foto Daniele Buffa/Image Sportnella foto: Carlo Osti

Alla fine il Palermo ha scelto di puntare su Carlo Osti per la successione di Morgan De Sanctis che ieri mattina ha ricevuto il benservito dal club rosanero insieme al suo vice Giulio Migliacico. Direttore sportivo dalla carriera lunga e piena di soddisfazioni, Osti era fermo dal 2023 quando terminò il suo lavoro da direttore tecnico della Sampdoria, società per la quale ha lavorato ben dieci anni, la maggior parte dei quali in Serie A. È passata a Osti, quindi, la patata bollente di una direzione sportiva che non sta attraversando sicuramente uno dei periodi migliori in rosanero.

L’aver puntato su De Sanctis, dopo l’addio a Rinaudo, non ha portato i frutti sperati e a pagarne le spese è stato proprio l’ex ds della Salernitana, al momento l’unico colpevole di una gestione che, a dire il vero, sembra avere delle lacune in più parti. Dopo la sconfitta con il Cittadella, infatti, sul banco degli imputati c’era anche il tecnico Dionisi che, invece, oggi dirigerà regolarmente l’allenamento, probabilmente per mancanza di alternative idonee per la sua sostituzione visto che anche il tecnico è rimasto sotto osservazione per diversi giorni prima appunto che di arrivasse alla decisione di concedergli ancora fiducia.

Sono tanti i compiti che Osti dovrà sin da subito affrontare, come appunto il rapporto con il tecnico, delegittimato dalla piazza e con una fiducia che sembra sempre più a tempo. Il nuovo ds, infatti, dovrà innanzitutto instaurare un rapporto chiaro con Dionisi, provando a garantire fiducia allo staff tecnico con l’unico intento di remare dalla stessa parte e quindi per far sì che il Palermo esca fuori dal tunnel in cui si è infilato. Per far ciò, Osti dovrà scavare all’interno del proprio bagaglio d’esperienza e cercare di pescare un coniglio dal cilindro (forse anche più di uno) in ambito calciomercato. Magari come fece nel lontano 1998 quando andò a bussare alla porta del Casarano, versando circa 300 milioni di lire per accaparrarsi le prestazione di un giovane Miccoli e portarlo alla Ternana. Destini legati, intrecciati a doppio filo con il Palermo. Direttamente e indirettamente. Tra i vari allenatori che Osti ha avuto nell’arco della sua carriera, per esempio, figurano anche Delio Rossi, Walter Zenga e Luigi Delneri, tecnici che in un modo o nell’altro hanno lasciato il segno a Palermo e che difficilmente verranno dimenticati dal popolo rosanero.

Tra i vari aspetti che il nuovo ds dovrà analizzare e approfondire c’è quello del calciomercato, argomento spinoso che va preso con le pinze. prima dell’addio di De Sanctis, la linea societaria era quella di non fare operazioni in entrata se prima non ci fossero ufficialmente movimenti in uscita. Adesso, con questo stravolgimento di piani, c’è da valutare quali saranno i prossimi passi della società rosanero e se davvero il Palermo dovrà prima cedere per poi acquistare. Se così fosse, è chiaro che i primi due nomi sarebbero quelli di Brunori e Gomes. Questo, infatti, è uno degli aspetti più delicati che Osti dovrà toccare durante la sua direzione sportiva. La storia che ruota attorno a Brunori è nota a tutti. Dopo una preseason trascorsa da separato in casa, con un piede e mezzo fuori dal Palermo, il capitano rosanero è rientrato alla base per iniziare un campionato che, con il passare delle settimane, l’ha visto sempre più ai margini del progetto rosanero. Una presenza ingombrante, all’interno dello spogliatoio, che Osti dovrà una volta per tutte chiarire.

Discorso simile può essere fatto anche per Gomes che, contrariamente al compagno di squadra con la maglia numero 9, ha accusato un «mal di pancia» solamente un mesetto fa. Le dichiarazioni del suo procuratore, che lasciavano intendere a un possibile approdo verso altre soluzioni nel mercato di gennaio, hanno fatto il paio con gli allarmi di un possibile addio che, adesso, sembra sempre più vicino.
Ultimo, ma non per importanza, è il legame che Osti dovrà ricucire con tutta la piazza di Palermo, mai come negli ultimi tre anni lontana dal mondo City Football Group. L’episodio teppistico (pullman assaltato) del post partita di Cittadella è solo un segnale di una parte della tifoseria che protesta dinanzi a una società che non viene vista legata ai colori rosanero. Con il lavoro e la presenza, Osti dovrà resettare anche questo aspetto. Il nuovo direttore sportivo rosanero a Palermo ritroverà Gardini, con il quale ha avuto modo di lavorare a Treviso, in Serie A, nei primi anni 2000. Insomma, compiti per nulla facili per Osti che sin da subito avrà diversi nodi da sciogliere e questioni da risolvere che si sono trascinate per troppi mesi, a discapito dei tifosi, della piazza e degli obiettivi stagionali, ormai compromessi. Saranno giorni lunghi per il nuovo ds del Palermo.

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