Risorgere dalle ceneri della prestazione peggiore e farsi valere contro un avversario tosto e motivato: Dionisi prova a voltare pagina dopo la figuraccia di Carrara e si dice ottimista in vista del Catanzaro, dopo un’intensa settimana di lavoro che ha visto il Palermo andare in ritiro per la prima volta dopo sette mesi.
Le riflessioni del tecnico sono concentrate prevalentemente su quanto avvenuto allo Stadio dei Marmi: una partita definita senza mezzi termini «la più brutta, ero arrabbiato già a fine primo tempo. Il trend precedente era positivo a livello di prestazioni, anche quando i risultati non arrivavano, ma a Carrara abbiamo fatto tre passi indietro: ci sono stati interventi miei con toni alti, ma in partita è servito a poco». Il post gara è servito, spiega Dionisi, a prendere «coscienza delle difficoltà, ora la squadra deve rispondere in campo. Quando ci si allena a marce ridotte, e la scorsa settimana è successo, il rischio è che si facciano prestazioni come quella con la Carrarese: non siamo entrati quasi mai in area, anche se loro avevano un baricentro molto basso».
Il ritiro, deciso al termine della sfida con gli apuani ma iniziato solo giovedì, è stato naturale conseguenza di quanto emerso dal campo: troppa differenza rispetto al Palermo visto con lo Spezia, troppa incertezza su come i giocatori sarebbero arrivati ai quattro impegni che chiudono il 2024. Il rischio per i rosa era scivolare nelle zone più pericolose della classifica e in questo senso il ritiro, spiega Dionisi, «doveva renderci ancora più consapevoli del momento. I primi giorni della scorsa settimana forse eravamo un po’ inebriati dalla vittoria con lo Spezia, in più le 7-8 partite prima della Carrarese le avevamo tutte fatte abbastanza bene: inutile dire che ci siamo trovati con una doccia gelata».
La parola d’ordine in vista del Catanzaro è dunque solo una: riscatto. «È una squadra che perde poco, dovremo volere il risultato a tutti i costi – sottolinea il tecnico – noi siamo al di sotto delle aspettative, mentre loro viaggiano sulle ali dell’entusiasmo: questo è un momento decisivo della stagione e bisogna affrontarlo a testa alta e con aggressività. Dobbiamo lavorare di più in fase realizzativa: in settimana ho parlato con tutti, perché quello con il Catanzaro è uno scontro diretto e va affrontato con qualità. Non dobbiamo piangerci addosso, ma mettere da parte la rabbia accumulata».
I dubbi di formazione non mancano, soprattutto alla luce dello stop di Diakité che per Dionisi «non è un problema da poco. Non ci saranno nemmeno Gomis, Blin, Saric e Pierozzi: qualche valutazione su eventuali cambiamenti devo farla, sulla formazione sto ancora riflettendo per capire chi è più pronto. La scelta su chi gioca dipende da come si allenano i ragazzi: a Carrara mi è sembrato giusto dare più spazio a Brunori e l’eventualità di farlo giocare con il Catanzaro dipende da come si allena anche oggi (ieri, ndr). La settimana scorsa Segre non si è mai allenato, la scelta di inserire Gomes al suo posto era legata a quella situazione».
Il tecnico spende poi una parola sul numero 4 e Desplanches, i due che hanno confezionato l’errore sul gol decisivo di Shpendi: «Non sarà sicuramente un errore a inficiare il campionato molto positivo che sta facendo Gomes. Desplanches ha fatto passi avanti incredibili e sono contento di quello che sta facendo: per difendere i pali del Palermo bisogna avere carattere e lui sta dimostrando di averne».
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