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Appuah si presenta ai tifosi del Palermo: «La mia un'infanzia dura, ho perso mamma quando ero piccolo. Il calcio mi ha salvato»

Il nuovo esterno si mette a disposizione dell'allenatore: «Sono veloce, gioco a destra o a sinistra. Andrà bene tutto quello che vorrà Dionisi, sono felice di essere in questo club»

Il calcio gli ha permesso di superare un’infanzia difficile. Il Palermo è la sua nuova sfida sportiva. Stredair Appuah, ventenne francese, è uno dei volti nuovi del Palermo e si presenta senza filtri. Puntando a dare un contributo alla causa rosanero, all’obiettivo dichiarato della squadra del tecnico Dionisi, la promozione in serie A.

«Sono stato felicissimo di aver firmato con questo club - sottolinea -, ne ho parlato anche con la mia famiglia. Non ho ancora visitato la città, ma ho ricevuto un’accoglienza fantastica». L’esterno offensivo, che il Palermo ha prelevato dal Nantes, sta recuperando da un piccolo infortunio. E spiega il suo modo di intendere il calcio. «Quando gioco - fa notare Appuah - mi piace essere libero e giocare in profondità, sono un giocatore molto veloce. Posso essere schierato sia a destra che a sinistra, andrà bene dove vorrà l’allenatore».

La carriera da calciatore l’ha in qualche modo salvato, dopo un’infanzia complicata. «Ho avuto un’infanzia difficile - spiega -, ho perso mia mamma quando ero molto piccolo. Poi ci siamo trasferiti nel Regno Unito quando avevo nove anni, i primi mesi sono stati molto duri. Giocare a calcio mi ha aiutato, mi ha fatto molto bene».

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