Una sconfitta alla prima di campionato non può in alcun modo far crollare le certezze in casa Palermo, ma quantomeno le rimescola: se infatti su fantasia ed efficienza del reparto offensivo qualche dubbio ci fosse già, la gara di Brescia ha messo in evidenza un passo indietro anche sulla tenuta difensiva, che per tutta l’estate era stata il punto forte di Dionisi. Il divario tra le due squadre, tanto nel gioco aereo quanto negli uno contro uno, ha fatto riemergere alcuni fantasmi della scorsa stagione, chiusa dai rosa con 53 gol al passivo: niente di irrimediabile, ma già a Pisa il tecnico chiederà meno sbavature e maggior concentrazione.
Tra ritiro e Coppa Italia la retroguardia aveva svolto un lavoro straordinario, subendo appena una rete (contro il Rapperswil) e concedendo pochissimo agli avversari: al Tardini l’unica distrazione poteva essere pagata a caro prezzo, con l’intervento in ritardo di Nikolaou su Mihaila dentro l’area di rigore, ma ci ha pensato Gomis a togliere le castagne dal fuoco ipnotizzando Man dal dischetto e ripetendosi in seguito sulle poche sortite dei ducali. A Brescia il senegalese prima e soprattutto Desplanches dopo hanno dovuto fronteggiare molti più pericoli: sembrava che il Palermo riuscisse a tenere duro e portare a casa un pareggio, ma l’asse Dickmann-Adorni ha regalato a Maran tre punti tutto sommato meritati per quanto visto in campo.
La capocciata del difensore, già pericoloso in altre due circostanze in precedenza, arriva al termine di un assedio iniziato nei primi minuti della ripresa, con le rondinelle capaci di mettere in difficoltà la retroguardia di Dionisi con diversi strumenti: contropiedi, tiri da fuori e soprattutto palle inattive. Borrelli ha stravinto il confronto diretto con i centrali rosanero aprendo tanti varchi per i compagni, con lo stesso Adorni e Bertagnoli più d’una volta pronti a colpire; grandi meriti però vanno anche agli autori dei cross, con Dickmann e Galazzi sempre incisivi sul versante destro e Jallow che a sinistra ha più volte impensierito Diakité.
Ai meriti del Brescia vanno contrapposti i demeriti del quartetto difensivo del Palermo, cui non è bastato il ripiegamento continuo di Gomes e Blin per tenere in piedi il fortino fino al fischio conclusivo. Nell’azione del gol è Nikolaou a perdere Adorni alle sue spalle, leggendo male la traiettoria del cross e consentendo all’avversario di colpire di testa; Nedelcearu rispetto a Parma è apparso più sicuro, ma anche lui ha sofferto la fisicità di Borrelli e la rapidità dei trequartisti di Maran. Insufficiente la prova dei terzini, che pur facendo bene quando si sganciavano in avanti hanno avuto diverse difficoltà nel contenere il reparto offensivo delle rondinelle: Diakité è apparso meno lucido e preciso di altre volte, Lund ha confermato le sensazioni del 2023/24 sulla necessità di lavorare intensamente su limiti difensivi ancora troppo evidenti.
Il liscio nel primo tempo è stato un primo campanello d’allarme per il numero 3, che ha avuto in Dickmann una perenne spina nel fianco: il terzino del Brescia lo ha spesso sorpreso alle spalle o superato in velocità, grazie anche al supporto in rimorchio di Bisoli e alle imbeccate di Galazzi; Di Francesco, finché è rimasto in campo, ha provato ad assistere il compagno di fascia con il consueto sacrificio, ma il giallo rimediato a fine primo tempo sembra aver pesato più su di lui che su Dickmann, ammonito dopo appena 12’ ma non per questo meno incisivo. Le difficoltà di Lund potrebbero riaprire la questione sulla ricerca di un altro terzino sinistro: al momento la riserva dell’americano è Buttaro, che però è destro di piede e già nelle stagioni passate non aveva mostrato una tenuta difensiva ottimale. Anche nella costruzione dal basso puntare sul numero 25 rischia di essere un boomerang: Dionisi punta spesso sui terzini nel far ripartire il gioco e affidarsi a un giocatore adattato sulla fascia opposta implicherebbe almeno un tocco in più, rallentando l’azione del Palermo e facendo prendere campo agli avversari. Come se non bastasse, il tecnico dovrà fare a meno di Lucioni per un po’: dopo aver tenuto bene contro Oxford United e Parma senza il numero 5 il fortino è infine crollato, ora servirà qualcosa di diverso per tirarlo nuovamente su. Con o senza il supporto del mercato.
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