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Doppio regista e jolly Ranocchia, il Palermo scalda il nuovo motore ma al momento ha gli uomini contati

In vista della partita di Parma scelte quasi obbligate a centrocampo. Blin e Gomes possono scambiarsi i ruoli, il numero 10 può consentire di variare il modulo. Saric e Vasic scalpitano per trovare posto, Segre è fermo ai box

La coperta è corta, almeno per ora, ma la qualità è tanta e promette di fare scintille: sembrava che l’assenza di un giocatore totale come Segre potesse togliere imprevedibilità e muscoli al centrocampo, ma il Palermo ha saputo riorganizzarsi ed è pronto ad affrontare la sfida di Parma anche senza il suo numero 8, fuori praticamente per l’intero ritiro e con i tempi di recupero tutti da decifrare.

Nel 4-3-3 di Dionisi alla mediana viene assegnato il compito di trovare un equilibrio tra fase difensiva e offensiva: un lavoro che il tecnico ha portato avanti molto bene durante le amichevoli, perché in quell’uno alla voce reti subite in cinque gare c’è anche l’apporto dei centrocampisti e lo stesso vale in zona gol, dove gli attaccanti non sono mai stati lasciati soli. In questo momento è difficile immaginare una gerarchia vera e propria, perché tutti hanno recitato un ruolo fondamentale e sul mercato ci saranno ancora movimenti: senza Segre, i più accreditati per partire dal primo minuto al Tardini sono Gomes, Blin (nella foto contro l'Oxford) e Ranocchia, ma Saric e Vasic stanno facendo altrettanto bene e vogliono dimostrare alla piazza rosanero che un’annata storta può essere messa alle spalle a suon di buone prestazioni.

La curiosità maggiore riguarda Ranocchia, che rispetto alla scorsa annata sarà chiamato ad arretrare il baricentro sulla linea mediana: tale posizione (già sperimentata nelle esperienze con Monza ed Empoli) da un lato rischierebbe di limitarne la pericolosità in zona gol, dall’altro gli permetterebbe di iniziare l’azione dal basso per poi creare superiorità numerica là davanti, cosa che ha fatto spesso nelle amichevoli risultando in diverse occasioni il più pericoloso dei suoi. Non è inoltre da escludere che Dionisi decida in corso d’opera di alzarlo sulla linea d’attacco, mettendo da parte il 4-3-3 a vantaggio di un più offensivo 4-2-3-1: il numero 10 ha giocato il miglior calcio della carriera proprio in questo ruolo alcuni mesi fa (quando la maglia sulle spalle era ancora la 14, ora passata a Vasic), andando a segno in quattro gare di fila; il tecnico sa di avere a disposizione un’arma dal potenziale enorme, ma può tranquillamente sacrificarla per dare maggiore equilibrio in campo.

Altrettanto interessante la coesistenza tra Gomes e Blin: al Kassam Stadium hanno giocato insieme 40 minuti (il numero 4 è entrato a fine primo tempo, l’ex Lecce partiva titolare ed è uscito al 39’ della ripresa), scambiandosi spesso la posizione e lottando su ogni pallone. Gomes ha fatto un lavoro encomiabile in interdizione e accompagnato spesso l’azione offensiva (che Dionisi gli abbia chiesto di farsi vedere di più in zona gol dopo due annate senza segnare?), Blin è stato il più cercato dai compagni per far ripartire il gioco e in alcuni frangenti è andato a prendere la sfera addirittura sulla linea dei centrali difensivi: il suo apporto per fronteggiare i trequartisti avversari e avviare i contrattacchi rosanero può essere un’arma in più rispetto alla scorsa stagione, purché la manovra abbia uno sviluppo più rapido di quello che garantivano Stulac o lo stesso Gomes quando schierato in regia.

Saric e Vasic, a meno di clamorosi ribaltoni di mercato, saranno i jolly su cui potrà contare Dionisi per portare freschezza e velocità in corso d’opera: non è comunque da escludere un loro impiego dal primo minuto già al Tardini, soprattutto per il bosniaco che contro l’Oxford United ci ha messo appena tre minuti per andare a segno. Il neo numero 14 (nel 2023/24 indossava la 20) al momento è in dubbio, dopo aver abbandonato il campo anzitempo sabato per un colpo subito alla gamba destra: gli esami dei prossimi giorni saranno determinanti per stabilire se potrà essere della partita o meno, ma iniziare l’annata con un ko dopo i diversi problemi di quella precedente sarebbe una sonora beffa per lui.

Se Vasic non dovesse farcela, il tecnico rischierebbe di arrivare a Parma con soli quattro centrocampisti a disposizione: con Segre fuori da quasi un mese un’opzione potrebbe essere il reintegro temporaneo di Broh (che non ha seguito i compagni in Inghilterra e da due settimane si allena da solo a Palermo in attesa di una nuova sistemazione) o il rinvio della partenza di Damiani in direzione Pescara, per la quale manca solo il via libera definitivo.

Di certo i segnali raccolti in ritiro dalla mediana sono tutti positivi e il mercato potrebbe portare in dote almeno un altro innesto (che salvo colpi di scena dovrebbe essere Hasa) in grado di alzare il livello e aggiungere profondità all’organico: Dionisi aspetta le mosse di De Sanctis e nel frattempo si gode i frutti di un mese di lavoro intenso, purché tutto ciò che di buono si è visto venga riproposto tanto in Coppa Italia quanto in campionato.

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