Le firme di De Sanctis e Dionisi hanno sancito il passaggio definitivo dal 2023/24 al 2024/25: il City Group ci ha messo due settimane per mettere a posto i tasselli, ora che il puzzle è completo toccherà al nuovo tecnico (con l’ausilio del direttore sportivo) stabilire chi dovrà far parte del futuro Palermo e chi invece non rientra nel progetto. La società ha già dettato una prima linea: niente rinnovo di prestiti e contratti in scadenza, poche possibilità per chi nel 2024 ha visto poco campo e rinnovamento dopo un biennio in cui le ambizioni della proprietà e della piazza non si sono tradotte in risultati esaltanti; nei prossimi giorni il City Group comincerà a muoversi sul mercato, sia in entrata che in uscita, per avere già in ritiro le prime tracce del nuovo Palermo.
In porta le gerarchie seguiranno la scia del finale di stagione: Desplanches sarà il titolare, Pigliacelli l’eventuale dodicesimo. Nel caso in cui il numero 22 (in scadenza tra dodici mesi) non accetti un ruolo da comprimario, i rosa si muoveranno per un estremo difensore di riserva affidabile; come terzo portiere non resterà Kanuric, dunque la società dovrà decidere se promuovere Nespola dalla Primavera o cercare altro.
In retroguardia molto ruota intorno alla decisione di Lucioni, il quale potrebbe vacillare di fronte a eventuali offerte biennali: il contratto con i rosa scade a giugno 2025 e la società punta forte su di lui, ma difficilmente andrà a intavolare discorsi sul rinnovo a prescindere dai risultati della prossima stagione. La partenza del numero 5 imporrebbe al City Group la ricerca di un nuovo leader in difesa. Conferme quasi sicure per Ceccaroni tra i centrali e Diakité e Lund tra i terzini, mentre sulle seconde linee le certezze sono poche: al centro ha già salutato Marconi e uno tra Nedelcearu e Graves è di troppo, mentre sulle fasce sia Buttaro che Aurelio dovrebbero cambiare aria dopo un’annata condizionata da infortuni ed esclusioni.
I dubbi non risparmiano nemmeno il centrocampo. Anche qui un rinnovo, quello di Segre, tiene sulle spine il Palermo: la società spinge per il prolungamento del contratto (scadenza 2025), ma il tempo passa e dall’entourage del giocatore non arrivano novità; in caso di rottura i rosa dovrebbero andare a caccia di un profilo in mediana che garantisca lo stesso carisma del numero 8, che fa gola a tante squadre in Serie A. Scontata la conferma di Ranocchia, così come quella di Vasic su cui il City Group non intende perdere l’investimento di dodici mesi fa (2 milioni di euro al Padova e contratto fino al 2028 al ragazzo). Gli altri sono tutti in discussione: Henderson e Coulibaly torneranno a Empoli e Salernitana, Stulac ha già lavorato con Dionisi ma nel 2024 ha visto il suo spazio a Palermo ridursi notevolmente, Gomes non ha offerto quel salto di qualità che ci si attendeva ed è finito nella lista dei sacrificabili.
In attacco sarà fondamentale il parere del tecnico per decidere sia il sistema di gioco sia gli elementi che lo comporranno. Ad avere più possibilità di conferma sono Di Francesco per l’esperienza e Di Mariano per la «palermitanità» che incarna; Brunori e Soleri potrebbero partire in caso di offerte soddisfacenti, ma difficilmente lo faranno senza l’arrivo preventivo di un sostituto adeguato (vale lo stesso per Lucioni e Segre). Più difficile la decisione su Insigne, deludente nella prima annata in rosanero ma di buon livello per la Serie B: il club vorrebbe evitare un Tutino bis, flop a Palermo e trascinatore a Cosenza. Già salutato Traorè, mentre c’è freddezza sulla permanenza di Mancuso nonostante con Dionisi a Empoli fosse stato scintillante.
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