La stagione regolare si chiude stasera col primo «spareggio». Uno «spareggio» a tre squadre per aggiudicarsi il sesto posto nella classifica finale. Un sesto posto che dà diritto a giocare in casa la prima gara dei play-off ma soprattutto garantisce alla sesta (che giocherebbe contro la settima in uno scontro secco) il passaggio del turno anche in caso di parità dopo i tempi supplementari. Dunque, la posta in palio è alta. In settimana ogni combinazione è stata sviscerata e tutti ormai hanno ben chiaro in testa che per conservare il sesto posto il Palermo deve vincere sul campo del Südtirol, che non ha più nulla da chiedere al campionato. In caso contrario dovrà aspettare l’esito delle gare della Sampdoria (che gioca a Catanzaro) e del Brescia (che gioca a Bari). Partite molto diverse, perché la Samp affronta come il Palermo una squadra a cui il risultato non cambia nulla, in quanto il Catanzaro è comunque quinto. Il Brescia affronta invece una squadra a cui i punti servono per salvarsi.
La situazione è complessa, si può discutere se il Südtirol ci metterà più energie del Catanzaro, se il Bari ha ancora le forze per tirarsi su dopo la violenta contestazione di questi giorni ma la madre di tutte le domande è la seguente: che Palermo vedremo a Bolzano? Ci sarà la svolta auspicata con l’arrivo di Mignani o sarà il solito Palermo che ormai fa dannare i suoi tifosi da mesi? I presupposti non incoraggiano. Contro l’Ascoli si sono rivisti i limiti di sempre, l’ultima trasferta a La Spezia ha mandato su tutte le furie gli ultras, l’ultima vittoria (poco meritata) risale al 10 marzo (a Lecco) e le assenze di oggi (gli infortuni di Gomes e Ceccaroni si aggiungono a quelli di Di Mariano, Vasic e Coulibaly) sono di peso. Soprattutto quella del centrocampista francese, uno dei pochi ad avere garantito un rendimento sempre positivo. Oggi è l’unico play-maker a disposizione di Mignani. In realtà c’è anche Stulac, ingaggiato lo scorso anno in pompa magna per guidare il Palermo; ma lo sloveno raramente ha convinto in maglia rosa, ha giocato a spezzoni sia con Corini che col nuovo tecnico, che venerdì scorso quando si è infortunato Gomes gli ha preferito Henderson, che non è certo un regista. Cosa abbia Stulac è uno dei grandi misteri di questo Palermo. Ha appena ventinove anni e può vantare una cinquantina di partite in Serie A con Parma e Empoli, sarebbe dovuto essere un leader e invece è meno che una comparsa. Per le indicazioni di venerdì scorso oggi davanti alla difesa dovrebbe giocare Henderson.
Lo diciamo anche nella convinzione che avendo pochissimo tempo a disposizione Mignani cercherà di cambiare meno possibile, dando continuità alla squadra e al modulo scelto al suo arrivo a Palermo. Nella speranza di arrivare ai play-off con la migliore intesa possibile. Continuare a cambiare, fare nuovi esperimenti, oggi avrebbe poco senso. E allora è assai probabile che rivedremo la difesa a 3 con Marconi al posto di Ceccaroni, è assai probabile che Diakité continui a giocare quinto di centrocampo, che Ranocchia sia confermato nel ruolo di mezzala e che Mignani punterà ancora una volta sulla coppia offensiva Brunori-Soleri. Una coppia di attaccanti che solo adesso, al terzo anno di convivenza, sembra possa trovare la continuità per completarsi. E chissà che proprio da questa coppia - che fu protagonista della promozione in B - il Palermo non tragga le energie e l’entusiasmo per centrare un traguardo che oggi sembra impossibile, ma che in teoria impossibile non è. Con due promozioni entrambi entrerebbero nella storia del club rosanero e sanno già per averli vissuti cosa sono i play-off. Oggi lo spirito battagliero di Brunori e Soleri è una delle poche cose a cui aggrapparsi.
Perché bisogna aggrapparsi a ogni piccolo appiglio alla vigilia di una gara che potrebbe sembrare facile. Il Palermo ha motivazioni più valide ma dubitiamo che il Sudtirol voglia chiudere una stagione dignitosa con una sconfitta interna. S’annuncia uno stadio piccolo ma pieno come un uovo per il commiato stagionale e la squadra di Valente vive un discreto momento di forma (otto punti nelle ultime cinque partite). Il fantasista Casiraghi vorrà chiudere una stagione straordinaria (16 gol) e occhio al giovane attaccante catanese Pecorino, non dovrebbe giocare titolare ma quest’anno è cresciuto molto ed ha già segnato quattro gol. Peraltro in Serie C ha già procurato un dispiacere al Palermo nel derby giocato senza pubblico al Barbera, quando segnò aiutandosi col braccio il suo primo gol da professionista.
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