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Palermo, Segre e Ceccaroni adesso scalpitano: è caccia al posto

Da protagonisti a riserve, il mediano e il difensore centrale non mollano e provano a convincere Mignani

Basta leggere i numeri, della carriera, ma nello specifico stagionali, per capire che si tratta di due «titolarissimi» del Palermo, mai messi in dubbio durante tutta la stagione rosanero. Ma adesso Ceccaroni e Segre non sembrano avere più assicurato il posto fisso. Dopo l’arrivo di Mignani, infatti, l’intero organico del Palermo ha subito un azzeramento radicale delle gerarchie della precedente gestione di Corini. Normale, a dire il vero, quando un allenatore viene esonerato per lasciar spazio ad un altro, con il neo arrivato a cercare di risolvere i problemi e migliorare la situazione generale della squadra.

La trasformazione della formazione rosanero è arrivata in maniera graduale, eccezion fatta per il modulo. Quello, infatti, è cambiato dal 4-3-3 o 4-2-3-1 ad un più quadrato ed equilibrato 3-5-2. A farne le spese, formazioni alla mano, appunto Segre e Ceccaroni che fin qui erano considerati titolari inamovibili dello scacchiere tattico del Palermo.

Partendo da Ceccaroni, il suo impiego in coppia con Lucioni era la base fondante di un’idea tattica difensiva che avrebbe dovuto garantire al Palermo solidità ed equilibrio in tutto l’arco del campionato. Ma con il passare delle settimane, il numero 32 rosanero ha accusato un calo di tensione e attenzione che ha portato il neo-tecnico del Palermo a decidere di cambiare. E così Ceccaroini è finito in panchina in occasione del match casalingo contro la capolista Parma. Una scelta coraggiosa, fatta in una giornata importante contro l’avversario più forte della categoria. Ceccaroni out, Nedelcearu in campo. L’ex Venezia ha il 76% di presenze stagionali, contando anche le assenze per via dell’infortunio che ha patito a novembre scorso. Un elemento imprescindibile, quindi, capace anche di collezionare due reti e due assist nelle 27 partite giocate in stagione, tutte da titolare eccezion fatta per l’unica volta in cui Corini decise di farlo riposare, nella sciagurata trasferta di Brescia, che poi, comunque, Ceccaroini giocò dopo l’espulsione di Marconi.

Tra l’altro Mignani, per sostituire l’ex Venezia, non ha scelto un altro mancino (Marconi), ma Nedelcearu che da quando ha iniziato a giocare dopo l’infortunio di Lucioni non ha praticamente mai lasciato il terreno di gioco. Il centrale rumeno, infatti, dopo una prima parte di campionato trascorsa in panchina, s’è preso una maglia da titolare e non l’ha più abbandonata. Dalla trasferta di Como, la sua prima da titolare al posto dell’infortunato Lucioni, Nedelceauru ha giocato 15 delle 16 partite successive, restando fuori solo nella prima in panchina di Mignani, contro la Sampdoria. Un attestato di stima per un difensore che sembrava in odore di addio. Adesso bisogna capire cosa succederà con la Reggiana. Ci sarà una conferma per Nedelcearu o tornerà al suo posto Ceccaroni? Tutto è possibile, ma un’altra panchina per Ceccaroni suonerebbe come un’ulteriore bocciatura.

Discorso simile può essere fatto per Segre, anch’egli improvvisamente «posteggiato» in panchina per due volte di fila, come solamente in un’occasione è capitato nell’arco di questa stagione e solamente a causa di un calo atletico dopo un tour de force di partite consecutive giocate per oltre 90 minuti. Il numero 8 rosanero, infatti, pare essere passato da protagonista a comparsa nel giro di poche settimane, come se le sue caratteristiche tecnico-tattiche non rientrassero nei parametri dell’allenatore rosanero. Entrato per gli ultimi 12’ a Cosenza e per poco più di 20’ contro il Parma, Segre sicuramente non si arrenderà facilmente, spingendo per un rientro tra il novero dei titolari alla prima occasione utile, magari già sabato contro la Reggiana. All’andata, tra l’altro, il centrocampista rosanero riuscì ad andare a segno su assist di Di Mariano: un gol decisivo perché fu quello del momentaneo 2-1, poi messo in cassaforte dalla terza marcatura di Soleri. Con sette gol e tre assist in 30 partite giocate, Segre è l’elemento più prolifico della formazione rosanero dopo capitan Brunori e ciò, sicuramente, non può passare inosservato a Mignani. Una terza panchina di fila sarebbe un unicum per Segre, visto che non è mai successo in stagione all’ex mediano del Torino. Sia lui che Ceccaroni in questi giorni stanno sgomitando per riprendersi il Palermo: contro la Reggiana potrebbe essere l’occasione giusta.

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