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Play-off e sogni passano dal Barbera, il Palermo ora ha bisogno del fortino

La vittoria in casa manca da febbraio, da venerdì bisogna tornare a correre. Un solo punto nelle ultime tre partite interne con Ternana, Venezia e Sampdoria

Migliorare il livello delle prestazioni, provare a scalare qualche posizione in classifica e soprattutto tornare a vincere al Barbera: questi gli obiettivi del finale del Palermo in questo finale di stagione. Cinque partite ancora in cui vanno prima ipotecati i play-off e tre partite saranno in viale del Fante, di cui di fila con il Parma e la Reggiana. Il successo in casa manca da due mesi, quando arrivò il rotondo successo contro il Como, per 3-0. Un momento del campionato nel quale i rosanero sembravano proiettati verso le zone altissime della classifica, quelle posizioni che adesso sembrano talmente distanti da apparire lontane anni luce.

Tornare a fare del Barbera un fortino è, dunque, una necessità. Dopo la vittoria con i lariani sono arrivati due sconfitte e un pari: un solo punto raccolto in tre gare contro Ternana, Venezia e Sampdoria. Le prime due naturalmente sotto la gestione Corini, l’ultima con i blucerchiati ha invece rappresentato l’esordio sulla panchina del Palermo per Mignani.

Addirittura, ragionando in termini complessivi, da quel 17 febbraio di Palermo-Como, i rosanero solo in una occasione hanno portato a casa il bottino pieno, sul campo del Lecco con il gol di Nedelcearu. Un totale di sei punti conquistati in otto gare. Troppo poco se si vuole cambiare passo e tentare l’assalto al quinto posto, anche se rispetto all’attuale sesto - in ottica play-off - cambierebbe davvero poco, anzi pochissimo, solo l’avversario da affrontare nel match secco in casa. E anche quello dell’eventuale semifinale.

E proprio anche per quest’ultima ragione bisogna lavorare in questo senso, considerato che negli spareggi sarà fondamentale riuscire a imporsi al Barbera, fin dal primo turno. Condizione che diventa ancor più essenziale in semifinale e finale, dove le avversarie dei rosanero - in virtù del miglior piazzamento - avrebbero anche la possibilità di ottenere un doppio pareggio nelle due sfide per andare avanti (solo in finale potrebbe accadere il contrario solo qualora l’altra finalista sarebbe la settima o l’ottava in classifica).

Ma prima di guardare troppo avanti bisogna concentrarsi su quel che resta del torneo, ovvero cinque sfide. Tre di queste la formazione di Mignani le giocherà al Barbera. La prima è quella di venerdì sera contro la capolista Parma, un’altra big del campionato, come lo era il Como. Gli emiliani saranno un test importante, un avversario di livello per iniziare a comprendere le difficoltà che attenderanno i rosanero. Dopo la sfida contro la formazione di Pecchia, sarà il turno della Reggiana (in posizione di classifica tranquilla) e infine, alla penultima giornata contro l’Ascoli, in lotta per non retrocedere.

Queste tre sfide rappresentano, quindi, il banco di prova più importante della stagione per arrivare a giocarsi nel migliore dei modi i play-off, dove non saranno ammessi errori e bisognerà tenere alta al massimo l’asticella dell’attenzione e curare i minimi dettagli. Dopodiché sarà il Barbera a spingere la squadra, supportando Brunori e compagni come sempre fatto dalla prima giornata fino all’ultima fin qui disputata. A testimoniarlo sono i numeri di spettatori che si sono registrati al Barbera per i match del Palermo: i rosanero sono la formazione di Serie B con la media di presenze sugli spalti più alta 23.224. Il picco maggiore si è verificato contro il Como, partita in cui erano presenti 31.211 spettatori. Dati da Serie A, che hanno anche portato bene, considerato proprio il risultato ottenuto con i lariani. La speranza è che in questo finale di stagione siano proprio i tifosi a far scattare la scintilla alla squadra di Mignani, che ha le carte in regola per giocarsi tutte le sue carte ai play-off. Per farlo, pero, il Palermo deve tornare a fare vale l’effetto Barbera. A cominciare dalla partita di venersì sera contro la capolista, sperando anche in un pienone.

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