Palermo a Cosenza per essere certo della svolta. Che insomma con l’arrivo di Mignani sulla panchina rosanero qualcosa è davvero cambiato. Il pareggio interno con la Sampdoria non è stato esaltante ma ha lasciato sensazioni positive, si è vista una squadra più compatta grazie anche alla nuova impostazione tattica e adesso - con una settimana in più di lavoro - il tecnico genovese è chiamato a dare una prima vera impronta. Un’impronta che consenta al Palermo di recuperare qualcosa in graduatoria, anche se per come si sono messe le cose la situazione appare delineata. Sarà difficile rimontare otto punti alla quarta in classifica (il Venezia), oggi il traguardo più abbordabile è quello di chiudere al quinto posto in modo di avere il primo play-off in discesa. Ma più in generale il principale obiettivo è quello di presentarsi agli spareggi nella migliore condizione possibile, tenendo ben conto che questa squadra rosanero ha avuto in questa stagione un rendimento esterno quasi identico a quello interno. Anzi, in casa ha perso più volte (6) che in campo avverso (4). Dunque, quel che conta è arrivare ai play-off al top, con tutti i titolari disponibili, con le idee chiare sui giocatori da schierare e sul modulo da impiegare. Così oggi a Cosenza (inizio ore 16.15), contro una squadra che lotta per evitare i play-out (sarebbe la quarta volta di fila) e che non vince in casa dal 20 gennaio, proveremo capire se la difesa a 3 è davvero il rimedio per i mali della retroguardia rosanero. Mignani non l’ha mai amata ma con la Samp è andata discretamente e, benché oggi mancherà Lucioni (squalificato), dovrebbe essere riproposta. Proveremo anche a capire se giocare con due punte offre più soluzioni offensive, se consente a Brunori di alleggerire il peso della marcatura, se insomma quanto visto contro la Sampdoria è un assetto da seguire in questa fase decisiva della stagione. Tuttavia, va detta una cosa: oggi le assenze saranno pesanti, dunque ogni giudizio definitivo deve essere sospeso in attesa che Mignani recuperi Ranocchia, Di Mariano, Vasic e appunto Lucioni. In questo 3-4-1-2 Ranocchia è l’unico che ha davvero i colpi del trequartista. Di Francesco l’ha fatto contro la Samp, lo dovrebbe fare anche oggi ma ha caratteristiche diverse, non è certo un giocatore di manovra e di interdizione. Pur partendo tra le linee, tende ad allargarsi a sinistra, sabato scorso lo ha fatto regolarmente, sottraendo fantasia e imprevedibilità alla manovra rosanero. E oggi dovrà sacrificarsi ancora di più in fase di copertura contro il previsto 3-5-2 degli avversari. Inoltre, senza lo squalificato Di Mariano mancherà il giocatore che a destra riesce meglio di tutti a fare le due fasi. In altri tempi avremmo puntato su Insigne, che all’inizio di stagione fu spesso preferito al palermitano, seppure in una posizione più avanzata nel 4-3-3 di Corini. Ma l’ex del Frosinone sembra ai margini degli schemi di Mignani, a parte il fatto che schierare un quarto attaccante sarebbe rischioso. Poiché non c’è neppure Vasic, il favorito per giocare esterno a destra sembra essere Segre, in base alle prove della settimana. Segre ha giocato spezzoni da esterno senza mai incantare (anche lo scorso anno proprio contro il Cosenza), oggi dovrà reinventarsi in una posizione non sua, lasciando il posto a Coulibaly, leggermente favorito su Henderson e Stulac. Inutile dire che il ruolo di Lucioni sarà ripreso da Nedelcearu e, benché in settimana Mignani abbia «aperto» al giovane Desplanches, Pigliacelli dovrebbe difendere anche oggi la porta rosanero. In sintesi, al Palermo mancheranno il difensore con più esperienza (Lucioni), il centrocampista con più fantasia (Ranocchia), l’esterno con più duttilità (Di Mariano) e in mezzo al campo mancherà il prezioso Segre, dirottato a destra per necessità. Assenze compensate solo in parte dalla squalifica del cosentino Marras, che è certamente un giocatore fondamentale per Viali. La partenza di Mignani si fa dunque tutta in salita, alle numerose assenze si aggiunge la «disperazione» di un avversario che ha qualità (Florenzi, Canotto, Forte etc.), che sembrava destinato a un campionato di alta classifica e che si è ritrovato ancora una volta in mezzo ai guai. E poi, la solita voglia di rivincita di Tutino, che già all’andata (fu la prima sconfitta del Palermo) lasciò il segno con una bella prova al Barbera, che sta vivendo una stagione d’oro, avendo già segnato 13 gol, e che è reduce dall’eurogol in rovesciata di Piacenza. Non c’è migliore occasione per dimostrare che qualcosa è davvero cambiato, principalmente nella testa dei rosa, che il Palermo nonostante ogni avversità sta diventando una squadra. Per coraggio e compattezza.
Probabili formazioni
Cosenza (3-5-2): Micai; Venturi, Camporese, Meroni; Canotto, Praszelik, Calò, Zuccon, D’Orazio; Tutino, Antonucci Palermo (3-3-1-2): Pigliacelli; Diakité, Nedelcearu, Ceccaroni; Segre, Gomes, Coulibaly, Lund; Di Francesco; Mancuso, Brunori