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Il Palermo a Pisa: resta da agganciare il treno dei play-off

All'Arena Garibaldi la prima di otto verifiche. Confermata la difesa a 4, centrocampo irrobustito e attacco a tre punte

Coulibaly contrastato da Borrelli in Palermo-Brescia

Se le due settimane appena trascorse saranno servite a fare tabula rasa di cattivi pensieri e risultati non raggiunti sarà solo il campo a dirlo: riprendersi da uno 0-3 contro una diretta concorrente non è affatto semplice, ma il Palermo sa benissimo di non potersi più permettere errori e che un ulteriore passo falso a Pisa verrebbe mal digerito dalla piazza. La sfida con i lagunari era l’ultimo tango per la promozione diretta e si è rivelato fallimentare, quella di domani, lunedì 1 aprile, è la prima di otto verifiche per capire quanta strada possono fare i rosa nei play-off, dando ormai per tramontato il sogno secondo posto: troppi 8 punti da colmare, con tanto di scontro diretto sfavorevole con gli arancioneroverdi (vanificando l’1-3 conquistato al Penzo). Anche i toscani sono in corsa per gli spareggi promozione, ma attorno a loro c’è una fitta concorrenza e il rendimento super della Sampdoria a marzo rischia di circoscrivere la volata play-off al solo ottavo posto.

All’andata la risalita del Palermo era cominciata proprio contro il Pisa, con il soffertissimo 3-2 del Barbera a dicembre che permise di passare in due mesi dall’ottava piazza alla terza, sfiorando la seconda con il super primo tempo di Cremona: da lì in poi una discesa lenta e dolorosa, alla quale la vittoria di Lecco ha parzialmente messo una toppa prima del triplo gancio rifilato dal Venezia.

La sosta ha tamponato l’emorragia di risultati, non i malumori: una parte dei tifosi chiedeva (invano) la testa dell’allenatore e invitava i giocatori a dare di più, un’altra manifestava il suo sostegno incondizionato alla squadra. Il contrasto tra sentimenti si è percepito anche nell’amichevole con il Lommel, ma con il ritorno del campionato riemerge una nuova compattezza, che presumibilmente spingerà i presenti nel settore ospiti dell’Arena Garibaldi a cantare per novanta minuti con l’obiettivo di trascinare Brunori e compagni alla vittoria; quel che avverrà dopo dipenderà esclusivamente dal verdetto del campo.

Per trasformare i fischi in applausi Corini sa che il principale step dovrà arrivare dalla fase difensiva, vero tallone d’Achille del 2024 con 18 gol subiti in 11 partite. In questo senso riavere Lucioni, alla prima gara da inizio anno, sarà fondamentale per ritrovare quella compattezza mancata in diverse occasioni: la leadership del numero 5, che si era fermato proprio dopo il match d’andata con i toscani, può infatti ridare smalto ai compagni soprattutto sul piano mentale, evitando o comunque limitando gli errori individuali recenti.

L’ipotesi del passaggio a una linea a tre pare scongiurata: in tutto l’arco della stagione il tecnico ha sempre optato per variazioni di modulo esclusivamente dal centrocampo in su e rivoluzionare la difesa a otto partite dalla fine rischierebbe di avere un effetto boomerang.

Dal centrocampo in su invece si cambia: via il 4-2-3-1 apparso troppo sbilanciato nelle ultime uscite, riecco il più classico 4-3-3 approfittando dell’assenza di Ranocchia, perno ormai indiscusso della trequarti; Coulibaly (nella foto), impiegato di rado e poco efficace con la mediana a due alfieri, è favorito su Henderson e Stulac per un posto accanto a Gomes e Segre. Là davanti cambiano le posizioni ma non gli interpreti: ai lati di Brunori e non più alle sue spalle agiranno Di Mariano a destra e Di Francesco a sinistra. Tutti e tre sperano in un gol per fare felici tanto i tifosi quanto se stessi: il capitano qualora segnasse aggancerebbe Radice al secondo posto tra i bomber rosanero a quota 62, il «picciotto» metterebbe a referto la prima rete in campionato e il numero 17 darebbe ulteriore conferma sulla sua candidatura a leader per la volata finale, sfruttando carisma ed esperienza (158 partite in Serie A, nessun compagno ne vanta così tante).

Al di là del lavoro dei leader sarà fondamentale che tutti i componenti dell’organico facciano la loro parte, sfruttando le occasioni concesse da Corini: la vittoria a Pisa manca in campionato dal 1968, ma se il Palermo vorrà giocarsi fino in fondo le sue carte l’unica ambizione possibile dovrà essere la conquista di tutti i 24 punti in palio, senza prestare attenzione a cosa faranno di partita in partita le concorrenti per la promozione. Tuttavia, perché ciò avvenga i rosa dovranno far valere una volta per tutte blasone e superiorità tecnica, cosa che nell’annata corrente è avvenuta ben poco: se per la promozione diretta potrebbe già essere troppo tardi, non lo è invece per invertire il trend.

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