Dal 10 dicembre al 2 febbraio il Palermo ha ottenuto 4 vittorie, tre pareggi e una sola sconfitta. Ma soprattutto Jacopo Segre, di ruolo centrocampista, è stato l’attaccante aggiunto con 6 reti in 8 partite. Dal 10 febbraio al 15 marzo, il piemontese ex Torino non ha segnato però nessun gol e la squadra di Corini ha conquistato 3 vittorie, 3 sconfitte e un pareggio, abbandonando il sogno promozione diretta. Un digiuno di 7 partite che fa notizia, soprattutto perché Segre aveva segnato per tre partite consecutive contro Parma, Pisa e Como e poi contro Modena, Catanzaro e Bari.
Nel mezzo, aveva rifiatato soltanto con Cremonese e Cittadella. Se c’è un cronometro della crisi che sta attraversando il Palermo, questo porta con sé (anche) il numero 0 sulla casella gol segnati dal numero 8, che nelle ultime sette si è praticamente fermato. Di fatto, da quando Corini ha deciso di cambiare modulo arretrando proprio la posizione della mezzala accanto a Gomes. Con il 4-2-3-1, infatti, Segre gioca più basso al fianco del francese e ha più compiti di rottura e copertura. Una mossa che aveva fatto bene (anzi, benissimo) a Filippo Ranocchia, che da trequartista aveva segnato 4 gol nelle sue prime 5 partite con la maglia dei siciliani.
Adesso la macchina si è inceppata e né lui, né il “dottore”, riescono a trovare la via della rete. Un tracollo generale, che investe il centrocampo ma anche gli esterni, anche loro poco incisivi sotto porta. Nel 2024, infatti, sono arrivati soltanto due gol dalle ali offensive: entrambe hanno portato la firma di Di Francesco, contro Como e Brescia. Insigne sta rendendo al di sotto delle sue potenzialità, tanto che Corini schiera ormai abitualmente Di Mariano. Il numero 10, se pur abbia fornito 6 assist in questo campionato, è a secco di gol. Che dire poi di Leonardo Mancuso, spesso partito dalla sinistra del tridente e a digiuno ormai dal 7 ottobre scorso (2-2 contro lo Spezia). Traorè, poi, è giovane e ancora acerbo. Non ha mai inciso nelle sue 6 presenze in maglia rosanero (di cui 5 da subentrato e una da titolare). Dalla difesa all’attacco, il Palermo adesso fa pochi gol e ne subisce tanti. Tutti, ma proprio tutti, risentono della crisi. Anche dottor Segre, spesso l’ultimo ad arrendersi.
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