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Palermo, Corini studia nuove mosse: possibile il ritorno alla difesa a tre

Da non escludere un 4-3-3 con Ranocchia più mezzala che trequartista, mentre con il 3-5-2 si dovrebbe sacrificare la batteria degli esterni, su cui la dirigenza ha improntato il calciomercato estivo

«Valuterò un cambio di modulo». Eugenio Corini, allenatore del Palermo, aveva detto questo in conferenza stampa dopo la sconfitta casalinga contro il Venezia. I rosanero sfrutteranno la pausa per riordinare le idee e affrontare nel migliore dei modi le ultime 8 giornate di campionato.

Si ritornerà il primo aprile, a Pisa, in trasferta. L’allenatore bresciano, quindi, potrebbe attuare delle modifiche tattiche a partire dalla difesa, il reparto che più di ogni altro sta andando in sofferenza (sono 41 i gol subiti in stagione). L’ipotesi è quella di un ritorno alla schieramento a tre, con la scelta di tre difensori centrali di posizione in grado, in teoria, di assicurare più copertura. Uno di questi dovrebbe essere Fabio Lucioni, che manca dalla diciassettesima giornata e potrebbe tornare contro i toscani. È innegabile, infatti, che la sua esperienza manchi a questo Palermo. Ma non solo, con essa anche il suo senso della posizione e il suo temperamento.

I nuovi moduli potrebbero essere o il 3-5-2 o il 3-4-3. Nel primo caso si tratterebbe di un ritorno. Lo scorso anno Corini lo ha adottato per ben 20 volte in stagione, precisamente dalla diciassettesima giornata e fino al termine del campionato. Un cambio di abito, che fu pensato dopo il pareggio per 0-0 contro il Como nel turno precedente, ma in generale dopo una serie di prestazioni non esaltanti. Potrebbe accadere di nuovo, ma questa volta sarebbe un paradosso.

Sì, perché la dirigenza ha operato nel calciomercato con la ferma volontà di costruire un 4-3-3 o un 4-2-3-1. La soluzione del 3-5-2, infatti, garantirebbe (forse) maggiore copertura ma allo stesso tempo rischierebbe di sacrificare la batteria degli esterni. I due di centrocampo dovrebbero essere infatti Lund a sinistra (o Aurelio, più indietro nelle gerarchie) e Diakitè certamente a destra. In avanti, al fianco di Brunori, potrebbe giocare uno tra Mancuso, Soleri e Di Mariano. Quest’ultimo ha già fatto quel ruolo, anche se non è propriamente il suo.

Più complicato, ma possibile, di fronte a questa soluzione tattica, vedere il numero 10 palermitano a tutta fascia, come quinto di destra. A quel punto il sacrificato dovrebbe però essere Diakitè, un giocatore di cui Corini difficilmente farà a meno a prescindere da ogni tatticismo.

Con il 3-4-3 Corini rinuncerebbe invece a una mezzala, con due centrocampisti centrali come Gomes e Segre a fare legna in mezzo al campo e con Lund e Diakitè sulle fasce. Per una soluzione più offensiva, sempre Di Mariano o Di Francesco potrebbero giocare al posto di Lund a sinistra. In avanti, la soluzione rimarrebbe invariata.

Da precisare che gli esterni, sia di un centrocampo a 5 che a 4, avrebbero il compito di giocare a tutta fascia e rientrare quindi in fase difensiva. Nessuno, infatti, nel calcio moderno può permettersi il lusso di difendere soltanto a tre dietro. Corini potrebbe rinunciare al 4-2-3-1, cosa molto probabile, e tornare ad un 4-3-3 più contenuto. Senza cioè posizionare Ranocchia dietro la punta, ma al contrario affidargli compiti più da mezzala.

È certo che qualcosa di diverso si vedrà già a partire dalla trasferta di Pisa. Serve un cambio di rotta, e Corini studia le mosse per salvare la stagione e raggiungere almeno il quinto posto. Già il quarto, infatti, è lontano 6 punti.

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