Il Venezia travolge il Palermo, annientato da Pohjanpalo. L'attaccante ospite, il capocannoniere del campionato, ha avuto vita sin troppo facile con una difesa del Palermo che continua a lasciare troppi spazi agli avversari. La gara è stata subito scoppiettante, ma il Venezia l'ha presto indirizzata a suo favore, sfruttando le praterie concesse dai generosi rosanero. Sulle fasce, in particolare quella di Lund, e soprattutto al centro, dove Pohjanpalo si è divertito come un piccolo fuoriclasse all'oratorio. Al contrario, il Palermo non ha quasi mai impensierito la difesa dei veneti, solo un colpo di testa di Diakité ha davvero fatto gridare al gol nel primo tempo, ma l'incornata del terzino si è spenta sul volto di Candela. Per il resto, è stato dominio del Venezia, molto più concreto e preciso a centrocampo e in avanti e solido nel reparto arretrato, una qualità che la squadra di Corini ha ormai smarrito. Mentre i veneti lanciano il guanto di sfida alla Cremonese per il secondo posto, gli uomini di Corini lasciano il campo a capo chino di fronte a oltre 27 mila tifosi che continuano a sostenere la squadra con encomiabile coraggio. L'involuzione delle ultime settimane è diventata molto evidente di fronte a una formazione che al Barbera è sembrata fortissima e ha cancellato il ricordo della sconfitta subita al Penzo nella gara d'andata. Dopo i primi avvertimenti con ripetuti cross e tiri nella fase iniziale della partita, già al 18' appare chiaro che per il Palermo sarà un'altra serataccia, l'ennesima sul campo amico in questo campionato. Candela riceve da Sverko e vola sulla fascia destra, il cross è arretrato, quasi teleguidato per la testa dell'accorrente Pohjanpalo, che non è contrastato da nessuno e di testa indirizza il pallone all'incrocio, dove Pigliacelli non riesce ad arrivare. Venezia in vantaggio e Palermo senza idee per reagire. Passano 12 minuti e un rilancio del portiere Joronen viene spizzato di testa da Pierini, stasera compagno d'attacco del bomber finlandese. I difensori del Palermo sono lontani, Nedelcearu prova a salire sul rilancio, ma Ceccaroni lascia troppo spazio a Pohjanpalo, uno che se ha un metro fa male, come sa bene Pigliacelli, che non puà fare nulla sul tiro di esterno destro dell'attaccante. Due a zero Venezia. E potrebbero essere tre poco dopo, ancora con lo scatenato Pohjanpalo, che nell'ennesima ripartenza veloce dei suoi riceve palla da Ellertsson, prima si fa respingere il tiro da Pigliacelli e poi prova una fantastica acrobazia volante che gli finisce alta. Poco dopo la difesa del Palermo invita anche Ellertsson a banchettare, ma l'islandese, solo davanti a Pigliacelli, prova a infilarlo all'angolino e calcia fuori. E nei minuti di recupero è Busio a mancare la deviazione vincente sul servizio di Candela. Meno male che il primo tempo finisce. Nel secondo gli ospiti allentano il ritmo, ma mantengono il controllo totale della gara, sfiorando ancora il gol in più occasioni, mentre i rosa non riescono a imbastire una sola azione veramente pericolosa, nonostante i cambi di Corini. L'allenatore sostituisce tre uomini già nell'intervallo, chiamando fuori due difensori, Nedelcearu e Lund, e Di Mariano, per giocarsi le carte di Graves, Aurelio e Vasic, Poi getta nella mischia Traorè e nel finale anche Soleri. Ma nemmeno Maradona riuscirebbe stasera a cambiare le sorti di una gara segnata. Il Palermo, che era andato sott'acqua con la Ternana, col Venezia tocca il fondo. Nella ripresa la squadra di Vanoli gioca come il gatto col topo. Ellertsson ci prova subito, ma calcia alto, e poco dopo lo imita Pierini, al quale il pallone viene regalato dal neo entrato Aurelio. Pigliacelli limita i danni sulle conclusioni di Candela e due volte di Pierini, poi Ceccaroni spolvera la traversa di testa e il Venezia, scampato il pericolo, si fa ancora sotto. Olivieri segna il gol del 3-0, ma liberandosi di Graves con un fallo che Doveri sanziona solo dopo avere fatto finire l'azione. L'orologio corre e sembra quasi che il Palermo non veda l'ora che finisca la partita. Pigliacelli al minuto 84 in due tempi neutralizza un tiro di Pohjanpalo, forse un po' stanco a giudicare dalla conclusione non irresistibile. Infatti, l'attaccante viene chiamato fuori ed esce fra gli applausi dello sportivissimo pubblico di Palermo. Lo sostituisce Gytkjaer, che in pieno recupero vince un contrasto con Graves e fulmina Pigliacelli, regalando rotondità nel punteggio al netto trionfo del Venezia. Fischi a valanga sul Palermo, stavolta erano cominciati già nel primo tempo. La squadra, priva di Ranocchia, ha mostrato ancora tutti i suoi limiti. Per Corini è un momento difficile.
Palermo-Venezia 0-3
RETI: pt 18' e 30' Pohjanpalo; st 48' Gytkjaer PALERMO (4-2-3-1): Pigliacelli 6; Diakité 6, Nedelcearu 5 (1' st Graves 6), Ceccaroni 5, Lund 5 (1' st Aurelio 5); Gomes 5.5, Segre 5.5 (33' st Soleri 5.5); Di Mariano 5 (1' st Vasic 5.5), Henderson 6 (17' st Traorè 6), Di Francesco 6; Brunori 5.5. In panchina: Desplanches, Kanuric, Stulac, Mancuso, Marconi, Buttaro, Coulibaly. Allenatore: Corini 5 VENEZIA (3-5-2): Joronen 6; Altare 6.5, Idzes 6.5, Sverko 6.5; Candela 7, Busio 6.5 (35' st Jajalo 6), Tessmann 6.5, Ellertsson 6.5 (25' st Bjarkason 6), Zampano 6.5 (35' st Svoboda sv); Pierini 6.5 (25' st Olivieri 6), Pohjanpalo 8 (41' st Gytkjaer 6.5). In panchina: Bertinato, Grandi, Modolo, Cheryshev, Lella, Ullmann, Andersen. Allenatore: Vanoli 7 ARBITRO: Doveri di Roma 6 NOTE: serata serena, terreno in buone condizioni. Spettatori: 27.058. Ammoniti: Altare, Ceccaroni. Angoli: 6-3. Recupero: 1'; 5'