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Palermo, con il Como c’è profumo di A

Prova della verità per i rosanero che possono agganciare i lariani e continuare a sperare nella promozione diretta. I tifosi sono un’arma in più, sugli spalti attesi in trentamila

Una sfida che profuma di A. Lo dice la classifica, lo dicono le ambizioni e le potenzialità di Palermo e Como (i due club più ricchi della serie cadetta), lo dirà questo pomeriggio uno stadio pieno di gente (potrebbero essere in 30 mila, ma forse anche di più), di entusiasmo e di speranze. Che sia record di presenze o no cambia poco, sarà certamente uno spettacolo degno della massima serie e il fatto che la curva Nord, cuore del tifo rosanero, tornerà a sostenere unita la propria squadra dopo anni di diatribe e rivalità potrà soltanto arricchire lo spettacolo. Tuttavia, tutti sappiamo bene che il pubblico da solo non vince le partite. Aiuta ma ci vuole anche altro. Quest’anno nel giorno in cui il Palermo ha avuto più spinta dagli spalti, contro lo Spezia, evitò la sconfitta in extremis giocando una gara sotto tono. La tensione e la voglia di strafare in cerca dell’applauso spesso portano fuori strada chi sta in campo, si smarrisce il concetto del collettivo: servirà una partita attenta, concreta e generosa insieme.

Ben sapendo che il Como di oggi non è quello di un paio di mesi fa, quando al termine di una gara non esaltante contro i rosa fu salvato dall’ingenuità di Marconi nel recupero. Da quel giorno alla vigilia di Natale il difensore non ha più messo piede in campo. Come il Palermo la squadra lariana è cresciuta nel nuovo anno (ha conquistato dieci punti nelle cinque gare del girone di ritorno, quanti ne hanno messi insieme i rosa), ha migliorato la difesa con Goldaniga e ha trovato nel funambolo brasiliano Strefezza, acquistato dal Lecce, un fondamentale terminale offensivo. Due gol nelle ultime due partite, esattamente come Ranocchia. Como e Palermo sono stati bravi a trovare a gennaio quei giocatori che con la loro fantasia hanno valorizzato tutta la fase offensiva, consentendo un cambio di marcia. A entrambe le squadre mancava un giocatore tecnico, estroso, capace di sbloccare le partite contro difese schierate e l’hanno trovato senza badare a spese. Tre milioni è costato Ranocchia, addirittura cinque milioni Strefezza. A conferma delle ambizioni dei due club.

Ma questo pomeriggio allo stadio Barbera non sarà solo Ranocchia contro Strefezza, sarà la sfida tra due squadre che tatticamente giocano un calcio speculare (modulo 4-2-3-1), a cui sono arrivati con qualche aggiustamento in corso: il Palermo per l’avanzamento di Ranocchia alle spalle di Brunori, la formazione di Roberts (terzo allenatore della stagione dopo Longo e Fabregas) è stata costretta a rinunciare alle due punte dall’assenza per infortunio di Cutrone. Due squadre che hanno ancora margini di miglioramento e che raramente nel corso di questa stagione hanno dato spettacolo. Per non andare lontano abbiamo ancora negli occhi il modesto primo tempo del Palermo a Piacenza contro la Feralpisalò. Due squadre che nonostante parecchie battute a vuoto (i rosa hanno perso quattro volte al Barbera e appena tre turni fa il Como è stato battuto in casa dall’Ascoli) oggi sono più che mai in corsa per la Serie A diretta in un campionato ancora senza padroni. Nessuno, neppure il Parma, oggi può dirsi al sicuro, sperare è assolutamente legittimo. Con quattordici partite ancora da giocare quello di oggi non sarà uno spareggio ma vincere la terza partita di fila consecutiva, la quinta di fila in casa, e agganciare il Como in classifica avrebbe un gran valore, anche per affrontare con uno spirito diverso la successiva partita di Cremona.

Dopo mesi di dubbi e di girandole a centrocampo oggi tutti sappiamo che Palermo scenderà in campo. Con quali interpreti e con quale sistema di gioco affronterà il Como. Mancheranno Lucioni, Graves e non ci sarà nemmeno Lund per un problema muscolare; giocherà a sinistra Aurelio, a cui toccherà proprio la marcatura di Strefezza, micidiale nel dribbling stretto. Un rientro da brividi, le sorti della partita sono legate anche al rendimento del difensore romano. Rispetto alla gara contro la Feralpisalò rientrerà Gomes, la cui assenza è stata avvertita a Piacenza. E poi l’unico vero dubbio, che Corini si porterà dietro per tutta la stagione: giocherà Di Mariano o Insigne? I due esterni finora si sono alternati, in casa Corini ha preferito spesso l’ex del Frosinone ma abbiamo la sensazione che nelle ultime gare il palermitano abbia recuperato posizioni puntando sulla grinta e sulla migliore capacità di pressare. La partita resta aperta con la fondata certezza che l’alternanza tra i due esterni sarà quasi… automatica.

Filippo Ranocchia in azione contro la Feralpisalò nella foto di Tullio Puglia

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