«Contro il Palermo ho giocato la mia prima partita da professionista, credo in Dio, credo in queste cose, secondo me Palermo era nel mio destino. Mi chiedi se il Palermo può andare in A? Perché non dovrebbe?». Lo ha detto Salim Diakitè, difensore francese classe 2000, nuovo giocatore del Palermo nella sua prima intervista da calciatore rosanero. «Affrontando il Palermo da avversario - ha detto Diakitè - mi ha colpito che è una squadra che ti può fare male in ogni momento. Ci sono giocatori forti che possono decidere la partita in ogni momento. Se mi sento più terzino o centrale? Mi piacciono tutti e due i ruoli. Gioco dove serve, questa è la cosa importante».
Da bambino Diakitè seguiva già il calcio italiano. «Guardavo il Palermo di Pastore e Dybala - ha detto - Pastore poi è venuto a Parigi, facevo il tifo per il Psg e quando ho visto arrivare Pastore mi sono detto che il Palermo era forte». A chi gli ha chiesto cosa ha imparato degli allenatori che ha avuto nella sua carriera da professionista Diakitè ha risposto citandone tre. «Ho lavorato con Lucarelli, Andreazzoli e Breda -ha detto - Lucarelli mi ha dato tanto, mi rivedo in lui, abbiamola stessa fame e lo stesso carattere. Andreazzoli per me è stato un maestro, mi ha dato tanto, Breda l’ho avuto poco tempo ma ha dato continuità al lavoro che ho iniziato con Lucarelli e Andreazzoli».
Diakitè ha parlato anche dei giocatori che segue con più interesse. «Quando ero più piccolo mi piaceva Dani Alves - ha detto - ora i giocatori che mi piacciono sono Walker come terzino destro e Rudiger come difensore centrale. Mi rivedo nel loro stesso spirito. Hanno fame. Perché mi chiamano ninja? Mi hanno dato questo soprannome a Terni, il ninja è cattiveria, voglia determinazione. Io sono così». Venerdì sera il Palermo affronterà il Bari. «Ci aspetta una partita molto difficile - ha sottolineato - il Bari è una grande squadra, ma pure noi lo siamo e vogliamo vincere».
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