Stasera a Catanzaro il Palermo proverà a fare un salto… indietro. A quando nelle prime battute del campionato riusciva ad essere micidiale in trasferta, ai giorni in cui la sua difesa era di ferro e la promozione in Serie A sembrava un traguardo alla portata dei rosa. Lo è ancora con soli quattro punti di ritardo sulla seconda posizione, ma sarà di fondamentale importanza migliorare in difesa e ritrovare la lucidità per tornare a vincere anche in trasferta. L’ultima vittoria esterna risale infatti al 7 ottobre, a Modena. Oltre tre mesi fa.
Il tecnico del Catanzaro Vivarini ieri ha dichiarato in conferenza pre-partita che il Palermo è l’avversario giusto per cancellare la brutta batosta sul campo della Feralpisalò (3-0). Potremmo replicare che per il Palermo il Catanzaro è l’avversario giusto per dare seguito al successo sul Modena e continuare la rincorsa alle prime piazze. Lo è anzitutto perché rievoca il momento più basso della stagione. Quella sconfitta interna senza attenuanti del primo dicembre, una partita che al solo ricordo dovrebbe mettere le ali ai piedi dei rosa. Diciamo una questione di orgoglio. Un’umiliazione che impone una rivincita, anche per lo stesso Corini che quel giorno fu annichilito da Vivarini. Poi perché il Catanzaro è una squadra che attaccherà in cerca del rilancio. Ha subito quattro sconfitte nelle ultime cinque partite, come il Palermo soffre in difesa (incassati sei gol nelle ultime due gare), dunque attaccherà in cerca del sorpasso, si esporrà e potrà essere colpito in contropiede. Ai rosa il compito di evitare gli errori dell’andata, quando lasciarono troppo palleggio in mezzo al campo agli avversari.
Molte cose sono cambiate da quel giorno. Oggi il Catanzaro resta tra le prime piazze ma come abbiamo detto non riesce più a concretizzare il suo gioco armonico, al contrario il Palermo - pur giocando un calcio grezzo e con poche idee - riesce a mettere insieme punti importanti. Ed è quello che conta. Segna a ripetizione negli ultimi minuti, recupera situazioni che sembrano disperate, riesce ad approfittare di ogni errore degli avversari (è accaduto anche col Modena) e per adesso è anche accompagnato da una buona dose di fortuna. Poiché nessuna tra le squadre che sta davanti corre davvero (il Venezia travolto a Cosenza, il Cittadella asfaltato a Terni, il Catanzaro ko a Piacenza contro la Feralpisalò), cominciamo a maturare la convinzione che si può andare in Serie A anche senza giocare un calcio spettacolare, sfruttando le qualità individuali, la forza morale del gruppo e come abbiamo detto le debolezze delle altre antagoniste. Compreso questo Catanzaro. Anche perché a una settimana dalla fine del mercato non ci aspettiamo grandi colpi tra i «competitor» dei rosa.
In tema di mercato è arrivato Diakité ma non è ancora pronto per giocare, non ci sarà Mateju che è andato allo Spezia e potrebbe trovare posto Ranocchia. Corini lo ha fatto capire tra le righe ma oggi l’ipotesi più probabile è che giochi lo stesso centrocampo delle ultime gare con Gomes, Henderson e Segre. Un reparto a cui manca qualcosa in termini di tecnica individuale (ed è per questo che è stato preso Ranocchia), ma almeno la corsa è garantita.
Per il resto dovrebbe essere il Palermo di sabato con la presenza di Soleri in avanti al posto dello squalificato Brunori. Dopo i due gol nel finale contro il Modena, Soleri è chiaramente favorito su Mancuso. Le cose migliori le ha fatte quando è entrato in corso di gara (sia in C che in B) ma in pochi giorni l’attaccante romano s’è ritrovato da probabile partente a titolare. Una vicenda complessa, che ha sorpreso anche il Palermo quasi costretto a modificare le sue strategie. La trattativa per l’attaccante francese Henry del Verona sembrava avviata ed erano in tante le società di B che avrebbero preso volentieri Soleri. Oggi è tutto cambiato, forse è un bene che sia così per l’attaccamento alla maglia dell’attaccante. A cui toccherà dimostrare di potere essere decisivo giocando anche dall’inizio, di non essere soltanto l’uomo della provvidenza. Una cosa però ci sentiamo di dire. Chi vuol bene davvero al Palermo non crei mai il dualismo, o l’antagonismo, tra Soleri e Brunori. Il Palermo ha bisogno di entrambi e senza i gol del capitano (ultimo quello molto bello realizzato contro il Modena) tutto è molto difficile. Nel 4-3-3 iniziale di Corini c’è posto per una sola punta centrale. Se non ci sarà un cambio di modulo bisognerà farsene una ragione e accettare le scelte del tecnico senza facili e dannosi populismi.
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