Quando si tornerà a giocare - sabato prossimo - il Palermo avrà un handicap di tre punti da recuperare su chi sta davanti in classifica. Non è molto, ma è pur sempre un piccolo solco ed è chiaro che bisognerà ricominciare subito forte. Se novembre aveva lasciato sensazioni nere come la pece, dicembre ha riportato quel raggio di luce che serviva per rischiarare l’ambiente e dare vitamina alle vecchie ambizioni. Perché, nessuno lo dimentichi, l’obiettivo resta sempre la Serie A, come dichiarato dalla società ad agosto scorso prima che iniziasse il campionato.
Gennaio come sempre è un mese delicato e chi ha memoria ricorderà che nel periodo «zampariniano» era anche il più temuto dagli allenatori di turno, perché molte volte ha creato scompensi e sconquassi. Un battito d’ali in Friuli spesso provocava un «terremoto» a Palermo. Siccome non c’è continuità con il passato, gennaio adesso non deve diventare un problema. Anzi, deve essere sfruttato e capitalizzato da questo nuovo Palermo, sia sul campo che sul calciomercato. L’augurio, ovviamente, è che a Cittadella si riparta proprio come s’è finito a Santo Stefano, magari con qualche... assillo in meno. La speranza, poi, è che dal mercato arrivino i rinforzi giusti per elevare maggiormente il tasso tecnico e di personalità di questa squadra, che qualche lacuna l’ha messa in mostra soprattutto a livello mentale.
Ranocchia può essere un buon punto di partenza, ma non può bastare, anche alla luce di come si stanno muovendo - o pensano di farlo - le dirette concorrenti per la Serie A. La posta in palio è altissima, la promozione regala una barca di soldi e una vetrina che il campionato cadetto non ha, non stupisce dunque che chi viaggia nel vagone di testa abbia tutta l’intenzione di migliorare il proprio organico per agganciarsi alla locomotiva Parma (l’unica che probabilmente si limiterà all’ordinaria amministrazione).
Il Palermo ha capitali (il City ha stanziato un bel gruzzoletto per questo mercato invernale) e capacità per trovare le pedine che servono a Corini, al quale poi spetta il compito di inserirle nello scacchiere. Fretta non ce n’è, ma è chiaro che recuperare il «materiale» che serve prima degli altri non sarebbe male, perché il calendario non fa sconti e propone al Palermo subito una serie di avversari scomodi. A iniziare proprio dal Cittadella.
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