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Palermo, le gesta e il ricordo di Vito Chimenti nel nuovo libro di Enrico Buccheri

Un ricordo del bomber rosanero scomparso lo scorso 29 gennaio a 69 anni

La bicicletta, le vittorie e il grande amore per la maglia rosanero. Le gesta e il ricordo di Vito Chimenti vengono racchiuse nel nuovo libro di Enrico Buccheri: "Vito Chimenti: un eroe rosanero", edito da Kalos. Il libro è stato presentato oggi pomeriggio (7 dicembre) nella sala stampa del Renzo Barbera, lì dove Vito ha fatto innamorare migliaia di tifosi.

Se si parla di Chimenti gli occhi degli appassionati di calcio si illuminano dei ricordi delle sue biciclette, dei gol funambolici e delle magie rimaste indelebili, tanto da essere tramandate di padre in figlio, proprio come un eroe di cui si raccontano le gesta.

«Molti mi hanno chiesto di scrivere una sua biografia», ha raccontato Buccheri in una sala gremita di appassionati e sotto gli occhi del presidente del Palermo Calcio, Dario Mirri, della figlia Floriana Chimenti e della moglie di Vito, Anna Maria. «Quello che più mi ha colpito - ha poi proseguito l’autore - è che a chiederlo erano ragazzi che non avevano mai visto giocare Vito. Il racconto del giocatore e del simbolo che è stato è passato di generazione in generazione. Io mi stavo occupando di altro ma difronte a un simile fenomeno non ho potuto fare altro che spostare la penna sulla sua figura».

L’ex bomber, autore peraltro del gol nella finale di Coppa italia 1978-'79 con la Juventus, è scomparso lo scorso 29 gennaio a 69 anni a causa di un malore improvviso. «Va ad allenarsi su prati più verdi - ha detto Buccheri - mi piace parlarne così. Aveva detto che gli sarebbe sempre piaciuto morire in un campo di calcio e così è stato: seppur in un campo di una squadra non blasonata, era comunque in quello che è sempre stato il suo ambiente, dove ha trasmesso ciò che sapeva sul calcio».

Un ricordo doveroso, che estrapola «aneddoti di un Vito scherzoso con i compagni di squadra - ha spiegato ancora l’autore -, di un Vito amorevole con i propri nipoti quando non sarà più calciatore, ma un personaggio molto timido e schivo che viene fuori proprio grazie al pallone».

E ovviamente il grande amore con i tifosi: «Un colpo di fulmine - ha concluso Buccheri - tra la città e Chimenti, che dai tifosi rosanero ha ricevuto l’amore che da piccolo non aveva avuto. È sempre rimasto legato alla città, ai palermitani e i palermitani sono stati legati a lui, come dimostra l’amore che hanno i ragazzi di oggi per la sua figura».

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