Il Palermo non sa più segnare con i suoi attaccanti. L’ultimo gol è quello di Matteo Brunori (nella foto) del 29 ottobre, su calcio di rigore, al minuto novantasei. Per trovare però l’ultima rete realizzata da un giocatore offensivo su azione bisogna tornare al 23 ottobre scorso, e cioè alla zampata di Leonardo Mancuso che fissò il punteggio sul momentaneo 1-2 contro lo Spezia (gara che poi il Palermo avrebbe pareggiato grazie alla fantastica punizione di Leo Stulac al minuto 104). Da quel momento in poi, gli attaccanti rosanero sono andati in vacanza.
Contro Sampdoria e Cittadella la squadra di Corini non è riuscita a segnare, mentre con Brescia, Ternana e Catanzaro le firme sono arrivate da due centrocampisti e un difensore. Mamadou Coulibaly ha deciso la sfida con il Brescia (ultima vittoria dei rosanero in campionato, ormai lo scorso 8 novembre), mentre Lucioni di testa ha segnato contro la Ternana al Libero Liberati.
Infine è stato Stulac ad accorciare le distanze contro i calabresi ieri sera (venerdì 1 dicembre). Un gol che non ha evitato una sconfitta meritata, di fronte ad un avversario che ha giocato un calcio a tratti scolastico ma tremendamente efficace. Le ultime settimane in casa Palermo dicono che l’attacco non riesce più ad essere determinante. In generale, sono arrivati soltanto 10 gol dai giocatori offensivi in queste prime 15 giornate, sui 20 totali della squadra.
Solo 4 reti per Brunori (di cui tre in una sola partita, contro il Venezia), 3 per Mancuso, e uno a testa per Di Francesco, Insigne e Soleri. Ancora a secco Francesco Di Mariano e Nicola Valente. Di questi, due sono arrivati su calcio di rigore, entrambi trasformati dal capitano con la maglia numero 9. Troppo poco per una squadra che, almeno nelle intenzioni della società, vuole ambire alla promozione. Alla base dei numeri impietosi, c’è una produzione offensiva quanto mai sterile.
L’esempio più lampante è arrivato proprio dall’ultimo ko contro il Catanzaro, in cui i siciliani hanno tirato due volte verso lo specchio della porta avversaria in ben 80 minuti di gioco. Nel primo tempo l’unico acuto è stato un destro molto debole di Mancuso, parato facilmente dall’ex Fulignati, mentre nella seconda frazione Henderson con un cross sbagliato per poco non beffava l’estremo difensore giallorosso. Dal minuto 80, poi, si contano il colpo di testa di Stulac che ha accorciato le distanze e il tiro al volo di Segre dal limite dell’area che ha sporcato i guantoni di Fulignati.
Contro la Ternana l’andamento non è stato troppo diverso, con un Palermo capace di creare solo due occasioni nel primo tempo (anche se clamorose) e uscire letteralmente dal match nel secondo. Il Palermo ha messo “in ferie” i suoi attaccanti. La crisi è conclamata.
Caricamento commenti
Commenta la notizia