Non si è ancora spento del tutto il boato dei trentamila del Barbera per il gol di Stulac (nella foto) contro lo Spezia che il Palermo trova (oggi, domenica 29 ottobre, calcio d'inizio alle 16.15) sulla sua strada un’altra avversaria sulla carta abbordabile. Per organico il Lecco (assente alla Favorita da 55 anni) non è paragonabile allo Spezia, ma vincendo martedì la sua prima partita a Pisa ha dimostrato due cose. La prima è che il cambio di allenatore è servito a qualcosa. Bonazzoli, subentrato a Foschi nelle ultime due partite, è passato alla difesa a quattro, imponendo alla sua squadra un atteggiamento più offensivo che ha dato già risultati. La seconda che il suo organico, seppure in difetto per esperienza, non è del tutto inadeguato alla categoria. E poi, il fatto che questa piccola squadra, approdata in B dopo un’estate tribolata per via del fatto che non aveva un campo su cui disputare le gare interne, sia ultima in classifica non rispecchia la realtà. Nel senso che il Lecco ha giocato tre gare in meno di Feralpisalò e Sampdoria che lo precedono di pochissimi punti, come il Palermo ha giocato due gare in meno del Catanzaro e del Parma, che gli stanno davanti. Per dire che fin quando non saranno giocati tutti i recuperi la classifica ha un valore molto relativo.
Il valore che invece va tenuto oggi in grande considerazione riguarda il rendimento della squadra rosanero, che nonostante la straordinaria classifica non sempre ha fatto felici i tifosi. Stulac lunedì ci ha messo una pezza, ma non sempre potrà andare in questo modo. Ieri in conferenza stampa Corini ha ammesso che il Palermo può fare meglio, che non è un dettaglio, perché non fare «meglio» vuol dire mettere a rischio una promozione che ormai è nelle aspettative di tutti, soprattutto del popolo rosanero, che sta letteralmente travolgendo la squadra col suo entusiasmo. Dove migliorare sembra evidente. Il Palermo deve migliorare nella circolazione della palla, troppo spesso lenta e prevedibile. Deve migliorare qualcosa in difesa (che resta comunque il reparto più affidabile) perché è davvero inspiegabile come si possano subire tre gol nello stesso modo. E deve migliorare soprattutto in avanti, dove Brunori fa fatica a trovare spazi nelle difese avversarie. Il bomber oggi potrebbe non giocare, ha saltato la rifinitura a causa di un lutto familiare e Corini potrebbe preferirgli Soleri, che contro lo Spezia ha giocato un ottimo finale di gara guadagnandosi la punizione decisiva. Ma non riteniamo davvero che oggi il problema offensivo del Palermo sia Brunori, che anzi in questa stagione si è distinto anche per i suoi assist. Le difficoltà maggiori sono quelle di sviluppare una manovra incisiva, sfruttando il 4-3-3, ovvero la tecnica e la velocità dei due esterni offensivi Insigne e Di Francesco, che hanno reso meno delle attese. Se i due attaccanti non creano superiorità, se non arrivano sul fondo, se insomma non si rendono pericolosi sfruttando tecnica e fantasia, ogni attacco contro una difesa schierata sarà complicato. Un problema che si pose anche lo scorso anno, tanto che nel girone di ritorno, con l’arrivo di Tutino, Corini passò dal 4-3-3 al 3-5-2, affiancando un altro attaccante a Brunori.
Rispetto a lunedì qualcosa dovrebbe cambiare. A centrocampo i dubbi principali. Stulac merita una maglia da titolare per la prodezza balistica che ha evitato il ko con lo Spezia, ma la merita anche Gomes, che lunedì sera è stato tra i migliori. In settimana si è fatta avanti l’ipotesi di una nuova chance per Vasic. In avanti Soleri scalpita, ma Brunori è sempre favorito e cerca il primo gol stagionale al Barbera. Potrebbe cambiare qualcosa sull’esterno. Prima di modificare il modulo Corini potrebbe provare Mancuso (più volte decisivo) a sinistra e Di Francesco a destra, lasciando fuori Insigne. Si tratta di una soluzione di compromesso perché Mancuso non è certo un attaccante esterno e Di Francesco preferisce giocare a sinistra, però è un tentativo che può starci.
In ogni caso, una partita delicata principalmente sotto l’aspetto mentale. «Davide contro Golia» è sempre un tema difficile nel calcio, affrontare il piccolo Lecco al massimo della concentrazione sarà un nuovo esame di maturità di una squadra che se vuole andare in A non può lasciare punti facili per strada. Una partita delicata perché oggi il Palermo avrà solo da perdere, una vittoria sarà «normale» quasi «dovuta», qualsiasi altro risultato sarà un’occasione sciupata e se i calciatori del Lecco dovessero uscire imbattuti dal Barbera contro una delle grandi favorite per la promozione un giorno potranno dire orgogliosamente: «Noi c‘eravamo…».
Scopri di più nell’edizione digitale
Per leggere tutto acquista il quotidiano o scarica la versione digitale.
Persone:
Caricamento commenti
Commenta la notizia