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Il Palermo è una macchina di tiri, ma solo l’8 per cento finisce in rete

In questa speciale classifica i rosa dietro la Cremonese: finora 174 conclusioni, 123 nello specchio della porta e 14 a buon fine

Conclusione di Brunori finita fuori di un soffio dallo specchio della porta di Gagno, a Modena (foto di Tullio Puglia)

«Riusciamo a portare in area tanti palloni, ma dobbiamo centrare di più lo specchio della porta». Parole e musica di Eugenio Corini nella conferenza stampa che ha anticipato Modena-Palermo, match che ha visto i rosanero superare gli avversari con il punteggio di 2-0. Tuttavia, quella contro i canarini è stata l’ennesima partita in cui il Palermo non è riuscito a concretizzare al massimo le tante potenziali occasioni da rete che durante la partita era riuscito a costruirsi, smentendo in qualche maniera la premessa che lo stesso allenatore aveva fatto nel pre-gara. È chiaro che si tratta di andare a cercare il pelo nell’uovo di una squadra che fin qui è stata praticamente perfetta, ma è anche un modo per sottolineare la grande mole offensiva che la squadra di Corini riesce a produrre durante le proprie partite. Contro i canarini, ben 11 tiri tentati verso la porta difesa da Gagno, di cui solamente 4 hanno inquadrato lo specchio della porta.

Andando ad analizzare quelli che sono i tiri tentati verso la porta avversaria durante queste prime 8 partite di campionato, viene fuori che i rosa si trovano alla seconda piazza assoluta con ben 174 conclusioni. Al primo posto, ma con una partita in più, la Cremonese di Stroppa, capace di provare addirittura 228 volte a far male gli avversari. La classifica resta più o meno invariata se si limitano nel conteggio i tiri destinati all’interno dello specchio della porta. In questo caso, i grigiorossi sarebbero primi ma con 158 tiri che hanno inquadrato il bersaglio grosso, mentre il Palermo occuperebbe sempre la seconda piazza con i suoi 123 tentativi.

«Dobbiamo ancora migliorare soprattutto nell’attaccare la porta. Contro Cosenza e Sudtirol portiamo 70 palloni in area e dobbiamo per forza calciare meglio in porta. Negli ultimi 20 minuti contro il Sudtirol c’è quel che deve essere una squadra nella qualità del gioco offensivo. Dobbiamo essere più efficaci». Sempre Corini, sempre durante la conferenza stampa che aveva anticipato la trasferta di Modena. Questo a testimonianza del fatto che determinati numeri arrivano e vengono analizzati anche dallo staff tecnico rosanero, che durante la settimana prova nuove esercitazioni per migliorare un aspetto che porterebbe il Palermo a indirizzare verso di sé le partite sin dalle prime fasi di gioco.

Ebbene sì, perché il vero problema è che di questi tantissimi tentativi di tiro verso la porta avversaria solamente 14 hanno superato le resistenze di portiere o montanti, raggiungendo una soglia di concretezza del risultato pari all’8%. A comandare questa classifica troviamo il Catanzaro, capace di andare a segno 15 volte sugli 88 tiri tentati, con una percentuale pari al 17%. Il Cosenza è la seconda squadra migliore con il 14,7%, poco più avanti del Südtirol (14,5%). Il Palermo è al settimo posto mentre il Parma, capolista della serie cadetta, è quarta con il 13,1% frutto dei 18 gol nelle 137 conclusioni provate in 9 partite di campionato fin qui disputate.

La passata stagione il Palermo chiuse questa speciale classifica al quinto posto dietro Bari, Venezia, Frosinone e Genoa, con il 7,5 di efficacia al tiro frutto dei 48 gol in 637 tentativi. Eppure, questa graduatoria Corini è anche riuscito a vincerla, raggiungendo una percentuale a dir poco esaltante, con il suo Brescia, nella stagione 2018/19, quella della promozione in Serie A dei lombardi. In quell’anno, gli uomini di Corini riuscirono a segnare 69 gol su 332 tentativi, raggiungendo una percentuale mostruosa del 20,8%, un gol ogni cinque conclusioni.

Insomma, pochi e piccoli accorgimenti da registrare per un Palermo che per provare a fare il salto di categoria dovrà provare a cancellare dal proprio status attuale l’avverbio «quasi» prima dell’aggettivo «perfetto».

In alto conclusione di Brunori finita fuori di un soffio dallo specchio della porta di Gagno, a Modena (foto di Tullio Puglia)

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