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L'occasione di Graves: partire dal ritiro per provare a conquistare il posto in squadra

Il danese arrivato a gennaio ha mostrato di possedere talento, ora deve compiere il salto di qualità

Il danese Graves

Il primo semestre è stato quello dell’ambientamento, il secondo può (o addirittura deve) essere quello della definitiva affermazione: del resto il paragone tra il suo arrivo e quello di Kjaer quindici anni fa non era dipeso solo dalla nazionalità in comune ma anche da un talento che, pur con uno spazio limitato a disposizione, Graves ha certamente dimostrato di avere. È mancata invece la costanza atletica, al punto che il suo impiego si è ridotto ad appena cinque apparizioni (quattro da titolare, due delle quali chiuse anzitempo per guai fisici). Tuttavia, alla ripresa del campionato, il danese, nonostante la folta concorrenza, potrà contare su una maggiore conoscenza dell’ambiente Serie B e un consolidamento degli schemi di squadra grazie al lungo ritiro che inizierà tra due settimane.

Risalire le gerarchie non sarà una passeggiata: Graves, che in quanto classe ’99 è destinato a passare in lista over, dovrà scavalcare (come d’altronde era previsto a gennaio) difensori più rodati per la categoria, ma allenarsi e giocare accanto a figure esperte può essere il miglior trampolino possibile per guadagnare credito agli occhi di Corini. Pertanto, l’aggiunta all’organico di Lucioni, cui si potrebbe aggiungere presto quella di Ceccaroni, assume molto di più le sembianze di uno stimolo che di un allarme per il danese. Del resto lui stesso, unico altro giocatore rimasto in organico dal mercato invernale insieme ad Aurelio, sa di essere uno dei pilastri su cui il Palermo intende costruire il proprio futuro: l’auspicio è di farlo con un ruolo da protagonista, dopo essere sceso in campo troppo poco nel 2023.

Due aspetti in particolare giocano a suo vantaggio: concentrazione e duttilità. Negli occhi dei tifosi c’è ancora lo scintillante esordio contro il Frosinone, quando, schierato dal primo minuto a destra nella difesa a tre, per la contemporanea assenza di Mateju (squalifica) e Bettella (infortunio), ripagò Corini non solo annullando un esterno tra i migliori della categoria come Caso, ma anche sovrastando e anticipando gli altri attaccanti: chi si aspettava un giocatore emozionato da un palcoscenico e un avversario così importanti si è subito ricreduto.

Nelle altre gare Graves ha giocato anche da centrale e a sinistra sulla stessa linea, con qualche difficoltà in più ma dimostrando comunque di saper tenere il campo in ruoli mai sperimentati in carriera. Al Randers infatti ha sempre giocato in una linea a 4, da centrale o terzino destro. Pertanto, un ritorno di Corini al quartetto difensivo lo riporterebbe a un ruolo in cui si era già affermato. Il tecnico avrà l’intero ritiro trentino a disposizione per valutare il danese, il cui arrivo a fine gennaio non gli aveva invece consentito di seguire i compagni a Roma prima della ripresa del campionato. Stavolta troverà un giocatore a pieno regime, che ha già dimostrato quanto poco basti per spazzare via ogni sorta di timidezza e che, insieme ad altri «sfortunati» come Stulac e Di Mariano, sarà determinato a riprendersi quello spazio in campo che nel campionato appena concluso gli è stato tolto da un destino beffardo.

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