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Il Palermo a caccia di «under»: con un anno in più Sala, Elia e Graves escono dalla lista

Claudio Gomes impegnato contro il Brescia: il francese resta nella lista degli under

La conquista diretta della Serie A, che Gardini ha posto come obiettivo conclamato per il 2023/24, passa attraverso un mercato che potrebbe vedere profondi cambiamenti all’interno della rosa: se l’assenza di giocatori con esperienza nella categoria è stata una discriminante forse decisiva per il mancato accesso ai play-off, è altrettanto vero che il Palermo è tra le squadre che ha puntato meno sui giovani e che, alla ripresa del campionato, si troverà ad affrontare la grana della lista over.

A differenza di quella under dove non ci sono limiti di numero, quest’ultima infatti potrà contenere al massimo 18 elementi e, al netto di quei giocatori che lasceranno viale del Fante per fine prestito, i rosa al momento sono comunque in sovrannumero: questo potrebbe spingere il City Group a ulteriori riflessioni su alcuni elementi della rosa che, pur essendo stati acquisiti a titolo temporaneo, sono diventati beniamini della piazza e hanno dato risposte importanti (pur a intermittenza) dal punto di vista tecnico. L’attenzione si focalizza, più che su Verre, su Sala ed Elia, entrambi nati nel 1999 e in procinto di passare dalla lista under a quella over: il primo dopo un inizio timido e denso di problemi fisici si è imposto sulla corsia mancina, pur non dando ancora complete garanzie dal punto di vista atletico (in alcuni frangenti ha accusato cali a partita in corso di cui la squadra ha risentito sia offensivamente che difensivamente); il secondo è reduce da un infortunio lunghissimo, dal quale peraltro non si è ancora ripreso, e nonostante abbia manifestato la volontà di restare a Palermo l’ultima parola spetterà all’Atalanta, proprietaria del suo cartellino.

Un capitolo a parte merita il terzo classe ’99 in organico, vale a dire Graves: il suo primo semestre rosanero si è chiuso con appena cinque presenze e una serie di guai fisici, ma la società crede comunque in lui come perno del futuro. Corini proverà a inserirlo gradualmente nell’undici titolare, valutando quale possa essere il ruolo in cui si trova meglio. Il numero 2 ha giocato finora nella sola linea a tre, ben figurando sul lato destro ma faticando non poco al centro e a sinistra: un ruolo, quest’ultimo, in cui il tecnico non ha mai trovato un interprete in grado di rendere con continuità, date l’incostanza di Marconi (soprattutto dopo l’infortunio) e gli errori in marcatura di Bettella.

Lo scarso impiego dei giovani è stato un leitmotiv della stagione appena conclusa: nell’undici titolare gli unici scesi in campo con continuità sono Sala e Gomes, mentre altri (gli stessi Elia e Graves, ma anche Buttaro, Aurelio e Orihuela) sono stati utilizzati meno. Se l’attenzione si restringe sui soli under 21, il Palermo è tra le «maglie nere» della Serie B, dato che l’unico utilizzato per più di 10 partite è Buttaro (17 complessive): soltanto Pisa, Ternana e Cittadella hanno concesso così poco spazio ai nati dopo il 2000, mentre le altre squadre hanno dato continuità ad almeno due under 21. Totalmente opposto l’approccio del Parma, che ha fatto della fiducia ai giovani un vero e proprio mantra: i vari Zagaritis, Bernabè, Sohm (2001), Camara, Balogh, Hainaut (2002), Circati e Bonny (2003) sono stati tutti inseriti da Pecchia nel campo dei titolari e, guidati dal faro Vazquez, hanno premiato il tecnico con la conquista del quarto posto.

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