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Palermo ha tempo per scegliere i rinforzi, ma il mercato lo fa pure il modulo

L'undici che ha cominciato la partita con il Brescia, modulo 3-5-22 (foto Puglia)

Partire forte, senza dubbi e senza equivoci. Il Palermo ha ormai archiviato la stagione 2022/23 ed è pronto a proiettarsi a piedi uniti verso la prossima iniziando a lavorare sin da subito su quello che sarà il nuovo progetto tecnico. Al centro ci sarà ancora Corini. Come lo stesso allenatore ha ammesso nella conferenza stampa post Palermo-Brescia, già da diversi mesi staff tecnico e dirigenziale si stanno confrontando su quelle che sono le esigenze tecnico-tattiche utili per la prossima stagione, per far sì di creare un gruppo ancora più forte che possa puntare a qualcosa di più rispetto a una salvezza tranquilla come quella di quest’anno.

Piani chiari, obiettivi definiti e tempi certi. La proprietà del City Group non ha nessun dubbio sull’operato di Corini e con lui proverà a gettarsi sul mercato alla ricerca di quelle pedine che possano sposarsi con l’idea tattica dell’allenatore bresciano. Questa estate, a differenza di quello appena trascorso, si comincerà a programmare sin da subito una rosa a immagine e somiglianza di Corini. Ad inizio della stagione appena andata in archivio, infatti, la squadra rosanero si sposava con quella che era l’idea di Baldini, completamente diversa rispetto a quella di Corini. A gennaio la società ha provato a cambiare uomini e ad attingere dal mercato, con tutte le difficoltà del caso dovute al fatto di dover lavorare in una finestra ridotta e con trattative molto più complicate da portare a termine perché in pochi, a stagione ormai iniziata, rinunciano a vendere i loro pezzi migliori.

Visto l’andamento del campionato e l’addio ai play-off, il tempo adesso gioca a favore del club rosanero che già con il ds Rinaudo sta setacciando i mercato per trovare i profili giusti. A dettare il mercato per il nuovo Palermo edizione 2023/24, infatti, sarà sicuramente il modulo che Corini deciderà di utilizzare: ovvero optare per il 3-5-2 visto negli ultimi mesi della stagione appena terminata, rispolverare il 4-3-3 di inizio stagione, oppure cambiare radicalmente idea e tornare, come nelle sue esperienze pre Palermo, al 4-3-1-2.

Se così fosse, andrebbe valutata, o meglio rivalutata, la posizione di Verre, uno degli argomenti più discussi del momento in ambito calciomercato. Il centrocampista romano, che al 30 giugno tornerà di proprietà della Sampdoria, è arrivato al Palermo durante la finestra invernale di mercato per garantire alla manovra rosanero maggiore qualità in fase di finalizzazione. In questo senso, tuttavia, l’apporto di Verre non ha dato i frutti sperati, più che altro per una sorta di equivoco tattico che si è venuto a creare con la sua presenza. Il suo impiego, infatti, se da un lato garantiva maggiore imprevedibilità in termini offensivi, dall’altro non dava la giusta copertura in fase di non possesso e ciò ha portato spesso Corini a sostituirlo a gara in corso o a variare le caratteristiche degli esterni di centrocampo optando per un più difensivo Buttaro piuttosto che per un esterno più offensivo come Valente.

Difficoltà di collocazione tattica, quindi, in un 3-5-2 in cui Corini non ha trovato piena soddisfazione dal lavoro di Verre, quantomeno per l’intero arco della partita. Per questo motivo, quindi, il suo riscatto potrebbe essere strettamente legato al modo in cui Corini deciderà di far giocare la squadra per la stagione ventura. Speranza di rivederlo in rosanero ci sarebbe se il tecnico dovesse decidere di riproporre il 4-3-1-2 che in passato ha proposto, per esempio, in piazze come Brescia e Lecce. Con le «rondinelle», nella stagione che li portò a vincere il campionato di Serie B, ad agire da trequartista fu Tremolada. A Lecce, invece, in quel ruolo giocò Henderson. Per Verre la speranza restare in rosanero dipende non solo dall’idea tattica che sceglierà di adottare Corini, ma anche dalle altre soluzioni che si troveranno dal mercato per proporre un eventuale modulo alternativo a quello con il trequartista.

Un cambio di schieramento tattico porterebbe a ridisegnare, per esempio, la retroguardia ormai abituata a giocare con la linea a 3. In quel caso tornerebbero di moda i terzini difensivi e non più i «quinti» di centrocampo. Anche in questo senso, rientra la valutazione del rinnovo o riscatto del prestito di Sala, che ha dato garanzie di prestazione soprattutto come esterno di centrocampo, al pari di Aurelio. Stessa cosa per l’out di destra, che in questo caso vedrebbe le fasce occupate da Mateju e Buttaro, anche loro abituati a giocare in altri modi durante questa stagione. In caso di conferma di 3-5-2, invece, è chiaro che il mercato dovrebbe essere rivolto a rinforzare la fasce, con esterni capaci di fare su e giù, anche garantendo qualità. Insomma, il mercato è alle porte e il lavoro di Rinaudo sarà strettamente legato alle richieste Corini. Il futuro del Palermo è già iniziato.

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