Dalle scene da far-west al termine della partita tra Villarosa e Pro Falcone, calcio dilettantistico siciliano, a un momento speciale al fianco del ct della Nazionale, Roberto Mancini, in occasione della conferenza stampa che ha aperto il raduno della Nazionale a Coverciano. Un’esperienza da non dimenticare oggi per David Bartolotta, arbitro di 22 anni di Cerda, della sezione di Palermo, aggredito lo scorso 4 marzo alla fine della sfida di Promozione siciliana tra Villarosa e Pro Falcone da alcuni giocatori della squadra di casa. Bartolotta è finito in ospedale, dove ha avuto una prognosi di dieci giorni per i traumi riportati. Un’occasione speciale anche per Andrea Arnone, un giovane arbitro di 18 anni della sezione di Genova, aggredito al termine di Nuova Oregina–Anpi Casassa - una partita della categoria under 14 in Liguria - da un dirigente della società di casa, un uomo di 44 anni, che lo ha colpito con numerosi pugni, al volto e alla testa, afferrata e sbattuta su un muro.
Oggi Andrea e David sono stati seduti accanto a Roberto Mancini, con la loro divisa dell’associazione italiana arbitri. Una presenza per sottolineare che la violenza non può trovare spazio nel calcio e che la recrudescenza di episodi del genere nei confronti di giovani direttori di gara sarà duramente punita, come ha ribadito nei giorni scorsi il presidente federale Gabriele Gravina al termine del consiglio federale.
Ma i significati di questa giornata a Coverciano con i due giovani arbitri, sono tanti, come si legge in una nota sul sito della Figc: “Che episodi del genere, sempre inaccettabili, quando accadono nel contesto di una gara tra ragazzi di 13 anni devono essere subito isolati per tutelare i valori che il calcio, ancora di più tra i giovani, promuove; che tutte le componenti federali fanno parte di una stessa squadra, che promuove un calcio accessibile e inclusivo, aperto alle diverse abilità, alle diverse potenzialità, attraverso una partecipazione attiva di bambini e bambine, ragazzi e ragazze, nel rispetto delle regole e delle diversità. E infine che il contrasto ad ogni forma di violenza passa anche attraverso il riconoscimento del valore positivo del calcio giovanile e di quello dilettantistico, e delle sue attività che raramente hanno la visibilità che meriterebbero”.
“È un vero piacere – ha detto David Bartolotta - essere stato invitato, anche perché non ero mai stato a Coverciano. Ed essere qui, durante il raduno della Nazionale, è davvero emozionante. Penso ai calciatori, a chi pratica questo sport e ai dirigenti, e noi arbitri siamo persone come loro: non devono vederci come dei nemici, ma come dei garanti per far sì che una partita si possa svolgere. Ai miei giovani colleghi, dico di non abbattersi mai, perché la passione vince su tutto”. “Essere qua a Coverciano è una grande emozione – ha detto invece Andrea Arnone –. La mattina, quando ti svegli poi vai ad arbitrare, non immagini che possa succedere un avvenimento così grave”.
Con Andrea e David sono arrivati a Coverciano anche il vice presidente dell’Aia, Duccio Baglioni, e il presidente del settore giovanile e scolastico, Vito Tisci. “Oggi è una giornata importantissima, che abbiamo fortemente voluto perché due nostri ragazzi hanno subito violenza. Questo caso – ha detto Baglioni - rappresenta l’apice di oltre 200 aggressioni nell'ultima stagione sportiva, ma sono sicuro che dobbiamo dare segnali decisi e immediati. Come ha detto Gravina durante l’ultimo consiglio federale, chi tocca gli arbitri deve allontanarsi dal nostro sistema e dalla nostra passione”.
“Coverciano – ha sottolineato il presidente del settore giovanile e scolastico, Vito Tisci – può essere la cassa di risonanza per veicolare messaggi su tematiche di violenza che tutti condanniamo. Il settore giovanile e scolastico abbraccia i due arbitri e tutte le componenti federali devono fare gioco di squadra per contrastare le violenze sui direttori di gara”.
E un messaggio ad Andrea e David è giunto anche dal Ct Mancini, presente accanto a loro durante la classica conferenza stampa di inizio raduno: “Il calcio è il gioco più bello del mondo, quando siamo bambini tutti vogliamo giocare, ma senza arbitri non si può. Auguro a chi è accanto a me che possa arrivare fino alla Serie A”.
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