Una chiamata inaspettata, in un giorno qualunque. La serie D, il Catania e la paura di non farcela. Il viaggio di Andrea Compagno, 26enne palermitano convocato da Mancini nella lista preliminare prima delle due partite che la Nazionale giocherà a marzo e valevoli per le qualificazione al prossimo Europeo, è una storia da raccontare.
Dalla serie D, poi dalla Primavera del Torino e anche da San Marino e poi, in un secondo, la vita che cambia. Dopo tanto sudore, sacrificio e passione ecco che il sogno si realizza. A raccontarci suo figlio è Rosario Compagno, ex giocatore di Palermo, Giarre, Savoia, Acireale, Trapani: «Lui è orgoglioso della chiamata della Nazionale - spiega a gds.it - ma si tratta solo di una pre convocazione e quindi siamo molto cauti. E' normale che per lui e per noi sia veramente un grande motivo di orgoglio. Si dice spesso che in Italia non si erano accorti di lui - prosegue l'ex giocatore del Palermo - ma non è vero. Nella vita le cose capitano quando devono capitare. Non ci aspettavamo così tanto scalpore e ringrazio per l’interesse».
Del futuro non c'è certezza e Compagno padre, al momento, vuole godersi solo il presente: «Viviamo questo momento con grande semplicità e umiltà, sappiamo che non sarà facile perché si prediligono di più i calciatori che giocano nel campionato italiano - dice l'ex rosanero - ma siamo tranquilli. Penso che sia il sogno di ogni bambino arrivare dove è arrivato mio figlio. Per un palermitano è motivo di grande soddisfazione. Vedremo quello che accadrà. Dopo tante porte sbattute in faccia - afferma con vena polemica - adesso ci godiamo questo momento».
Il sogno? Entrare in pianta stabile in Nazionale. L'obiettivo? Vincere con la Steaua: «Tanti giocatori esplodono in una età avanzata. Lui è un ragazzo umile ed è solo concentrato a vincere il campionato con la Steaua e a diventare il capocannoniere, che sarebbe una cosa storica».
Anche il direttore generale della Steaua Bucarest Mihai Stoica, squadra in cui il 26enne gioca da quest'anno, ha esternato la propria emozione in una conferenza stampa: «Raramente mi emoziono così tanto- ha detto -. Abbiamo un giocatore nella Nazionale campione d’Europa in carica, Compagno nella Nazionale italiana. Andrea ha una serietà che raramente ho visto in un giocatore».
Catania, Borgosesia, Pinerolo: tappe di un cammino lungo e tortuoso, affrontato con professionalità. Con un grande sogno nel cassetto: giocare al Renzo Barbera di Palermo, là dove è cresciuto. Come il padre Rosario, ex rosanero. Ma nel calcio si sa, a volte le cose non vanno secondo i piani. La vita gli riserva così ben altre strade. Catania la prima tappa, non indimenticabile a dire il vero. Compagno non riesce ad imporsi in prima squadra e nella stagione 2014-2015 inizia così il suo lungo girovagare nel dilettantismo. Prima nell'Asd Due Torri, poi nel Pinerolo. Non riesce ad emergere e i gol saranno soltanto 3 in due anni. Lo nota però il Torino, con cui gioca nella formazione Primavera segnando 2 reti in appena 15 presenze in tutte le competizioni. L'anno successivo, è ancora Serie D con le maglie di Argentina Arma, squadra ligure, Borgosesia e Nuorese.
Perseverare, credere, combattere. Compagno non si è mai arreso di fronte alle difficoltà, e ha continuato a lavorare. A San Marino, nel Tre Fiori, la sua esplosione: ben 37 reti in 41 apparizioni dal 2018 al 2020. Numeri da grande bomber, che gli valgono la chiamata del Craiova nel 2020, ex squadra dell'attuale portiere del Palermo Pigliacelli, che è stato suo compagno nel club rumeno. Anche in Romania, il 26enne palermitano si fa valere: in 61 presenze ben 26 gol. Quasi un gol ogni due partite. Nel 2022 lo tessera la Steaua Bucarest, con cui ha segnato 11 reti in 17 presenze in questa stagione. Nel 2022 è diventato l'attaccante italiano più prolifico segnando 24 gol, superando perfino Ciro Immobile. Il nuovo capitolo è la chiamata di Roberto Mancini e il bello, si spera, sembra debba ancora venire. Di certo al momento Andrea Compagno, passato dai campi in terra battuta alla Nazionale sta sognando ad occhi aperti.
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