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Palermo, i nodi del centrocampo: Segre fuori, Verre sarà confermato

In vista della partita con il Frosinone bisogna fare fronte all'assenza per squalifica dell'unico del reparto capace finora di andare in gol. Il rientro di Gomes lascia ben sperare

Claudio Gomes

Arrivare alla partita più sentita della stagione pieni di interrogativi non è un bel segnale: il Palermo a Genova ha riscoperto vecchi fantasmi che pensava di avere eliminato e che riguardano non tanto le palle perse in difesa o gli errori sottoporta, ma la difficoltà a trovare un equilibrio. Un aspetto che chiama in causa principalmente il centrocampo, da cui si aspettano risposte immediate contro il Frosinone.

Le ultime due partite hanno dato una dimostrazione nitida di quanto sia importante l’equilibrio della linea mediana nel gioco di Corini, che da ex regista sa bene con quali strumenti intervenire sul reparto che tante volte ha guidato. Il centrocampo rosa è stato brillante con la Reggina, con due intercetti (uno dopo pochi secondi della ripresa) trasformati in altrettante reti, e balbettante nella prima mezz’ora con il Genoa, al punto da riorganizzarsi solo dopo il gol di Gudmunsson. Quando i tre mediani hanno alzato il baricentro, il Palermo ha creato più occasioni e limitato le sortite offensive dei liguri: non è bastato per evitare la sconfitta, ma è da qui che il tecnico dovrà ripartire nella sfida ai ciociari, purché non venga replicato un approccio così timido.

Tuttavia, l’assenza per squalifica di Segre complicherà non poco il piano partita: l’ex Spal ha nell’elevazione e nell’inserimento senza palla caratteristiche che nessuno dei suoi sostituti possiede. Non è un caso che gli unici tre gol della mediana in campionato portino tutti la sua firma: per Corini non averlo significa fare a meno di una risorsa importante tanto in fase di ripiegamento quanto sui calci piazzati. Nessun dubbio sul suo rimpiazzo, che sarà Verre nonostante un’ora non brillantissima con il Genoa: anche lui ha pagato la pressione offensiva dei liguri nel primo tempo, ma ha l’esperienza e la tecnica per trovare risposte già da sabato.

A proposito di tecnica, il secondo tempo di Gomes a Marassi non è certo passato inosservato agli occhi di Corini. Il francese aveva saltato le ultime tre partite per una frattura alla mano, è tornato prima del previsto e con lui il centrocampo del Palermo ha alzato di molto il baricentro e saputo eludere la pressione genoana, cosa che non era riuscita nella prima frazione. Prima di infortunarsi Gomes era titolare indiscusso in regia, ruolo che si era guadagnato per la qualità dimostrata e per le prestazioni non sempre brillanti di Stulac; senza di lui il tecnico, non potendo contare sullo sloveno che dovrebbe aver chiuso la stagione anzitempo, ha puntato su Damiani, che dopo due prestazioni brillanti contro Bari e Ascoli è apparso sottotono con la Reggina e in netta difficoltà a Genova. Toccherà a Corini decidere chi giocherà davanti alla difesa sabato, tenendo comunque presente che Gomes, al netto di una condizione atletica che a Marassi ha dato risposte positive, potrebbe non avere ancora novanta minuti nelle gambe.

Nessun dubbio infine su chi completerà la mediana: a suon di prestazioni convincenti e con spirito di sacrificio notevole, Saric si è preso il ruolo di mezzala sinistra. Il progressivo miglioramento delle sue condizioni, dopo un girone d’andata su cui ha pesato l’infortunio rimediato alla fine della scorsa stagione, ha convinto Corini a puntare su di lui, schierandolo da mezzala in fase di possesso palla e da ala pura in fase di non possesso (si è visto soprattutto contro Menez e compagni), in modo da aiutare Sala a fronteggiare gli attacchi avversari. L’arrivo di un cliente scomodo come Roberto Insigne, supportato sulla destra da Garritano e Sampirisi, potrebbe richiedere a Saric una prestazione di copertura e sacrificio, ma anche di inserimenti senza palla qualora gli uomini di Grosso lasciassero scoperta la fascia. Broh, suo sostituto naturale, potrebbe risultare un’arma efficace a partita in corso aumentando velocità e muscoli a centrocampo, peculiarità che emergono soprattutto contro squadre che lasciano spazi in contropiede. Con il Genoa l’apporto dell’ex Südtirol non è stato molto efficace proprio perché l’avversario, dovendo gestire una situazione di vantaggio, era rintanato in difesa e chiudeva abilmente varchi e linee di passaggio; nella partita precedente, con il Palermo sopra di un gol e la Reggina sbilanciata in avanti, si è vista tutt’altra musica e le ripartenze avevano sempre per protagonista il ragazzo con il 14 sulle spalle. Ritrovare l’equilibrio mostrato con i calabresi da tutti i centrocampisti sarebbe una manna dal cielo per Corini, l’arma tattica ideale per fare alla capolista quello scherzetto che il pubblico tanto desidera.

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