«Era un nostro carissimo amico di famiglia, oltre a quello che ha rappresentato per noi come calciatore». A ricordare Vito Chimenti, scomparso oggi, è Melissa Catanzaro, fondatrice del gruppo Rosanero Girls, che da Vito ha ereditato la grande passione e l’amore per il calcio e il Palermo, «la mia squadra. Vito me lo ricordo a casa mia già all’età di 7 anni - prosegue Melissa -. Ora ne ho 51. Ovviamente lo ricordo anche come calciatore: la sua bicicletta, i suoi gol». La voce è rotta, ma Melissa prosegue: «Tornava a Palermo ogni volta che poteva. Amava visceralmente questa città, questa squadra e questi tifosi. Non poteva starne lontano. Andava molto spesso a Mondello, e ogniqualvolta tornava qui in città veniva da noi e facevamo lunghissime chiacchierate con i miei genitori, ricordando tutto. Sia i momenti nostri, che quelli regalati al pubblico da calciatore. Ho tantissimi ricordi legati a lui - prosegue -, ad esempio ricordo che ad ogni partita del Palermo mi chiamava per commentare. Lui aveva intrapreso la carriera da allenatore e spesso mi dava il suo punto di vista, parlavamo della prestazione della squadra e delle mosse dell’allenatore. Era più tifoso di tanti altri palermitani».
La notizia arriva come un fulmine a ciel sereno: «Siamo distrutti - racconta la rosanero girl -, a giugno sarebbe dovuto venire al matrimonio di mia figlia». Melissa ha poi svelato due dei suoi sogni, uno purtroppo avveratosi troppo presto: avrebbe voluto allenare il Palermo - confessa la tifosissima - o almeno far parte dello staff. Aveva un’amore sconfinato per questi colori». Il secondo desiderio, invece, era «di morire su un campo di calcio - dice Melissa -. Quando abbiamo sentito la notizia ho subito chiamato la moglie. Mi ha detto “Vito è morto come desiderava"».
Melissa, ovviamente, non è la sola a piangere la morte di Vito. A partire da una pagina Facebook, «il calcio anni 70»: «Caro bomber, questi è un colpo che non ci dovevi dare». E anche tantissimi tifosi: «Apprendo con dolore la tua dipartita campione - scrive Domenico Fittipaldi - grazie per le emozioni che ci hai saputo dare». «Addio alla bicicletta del Palermo», scrive invece Biagio Bianculli; «Colui che aveva a cuore Palermo e i palermitani», dice Daniele Caruso, postando una foto scattata con lui difronte il Barbera, che ha avuto l’onore di ospitare le sue tante, bellissime giocate.
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