«Vito ha amato il Palermo più di tanti altri palermitani». 77 presenze in seria A, Vito Chimenti era barese di nascita (1953) ma palermitano di adozione: fin dalla sua esperienza con la maglia rosanero, durante la quale ha fatto gioire 29 volte i palermitani in due stagioni (1977-79), l’attaccante con il vizio della bicicletta, con cui ha disegnato parabole da sogno alla Favorita, è rimasto legato alla città e ai suoi colori in modo viscerale.
Dopo il capoluogo siciliano, Chimenti ha militato in altre squadre, Catanzaro, Pistoiese, Avellino e Taranto, ma nulla è stato come Palermo; Vito ha sempre continuato a seguire i rosanero, gioiendo e soffrendo come solo il tifoso più appassionato è in grado di fare, come testimonia una sua famosissima foto con indosso proprio la maglia rosanero. E non perdeva occasione per tornare in città per assistere dal vivo alle gare della sua squadra del cuore e per una passeggiata a Mondello.
Un legame con la città e la squadra che la tifoseria rosanero ha sempre avvertito. Per questo, Vito, è stato il vero beniamino del pubblico: nonostante i tanti giocatori passati sul campo del Barbera, Chimenti ha sempre rappresentato la vera bandiera della squadra. Il giocatore storico tra i più rappresentativi.
Dopo la carriera di giocatore, Vito aveva intrapreso quella di allenatore, collezionando diverse esperienze negli staff tecnici di Salernitana, Foggia, Messina, Matera, Lanciano, Rimini e Virtus Casarano. Il suo più grande sogno, però, era quello di sedere sulla panchina del suo Palermo.
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