Di Piazza porta Mirri in tribunale. La querelle tra i due ex soci del Palermo va avanti e la palla adesso passa al Tribunale di Catania, competente in materia di impresa per società con sedi all’estero.
Il foro etneo - scrive Benedetto Giardina sul Giornale di Sicilia in edicola - dovrà pronunciarsi sulla richiesta di sequestro conservativo dei beni di Hera Hora, la società controllata al 50% dalla Damir, al 10% da Dario Mirri e al 40% da Tony Di Piazza, proprietaria del Palermo a seguito del bando avviato dal Comune dopo la mancata iscrizione dell’Us Città di Palermo in Serie B.
L’oggetto del contendere parte dal recesso di Di Piazza, che ha diritto a vedere liquidata la propria quota «entro sei mesi dal giorno in cui si verifica lo scioglimento del rapporto», come esplicitato nell’articolo 30 dello statuto della stessa Hera Hora. Ciò significa che all’imprenditore origi- nario di San Giuseppe Jato spetta il pagamento della suddetta quota entro metà dicembre, ma al momento non c’è alcuna intesa tra le parti coinvolte, motivo per cui l’ex vicepresidente del Palermo ha fatto causa alla holding di cui era il secondo maggior azionista.
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