Un altro scialbo pareggio in casa. Tre vittorie nelle ultime dieci partite, sei vittorie – e altrettante sconfitte - in 19 partite stagionali. Già tre ko in casa, dove non si vince da metà dicembre. Nono posto in classifica, con metà dei punti della capolista Ternana.
Certo, il calcio non è una scienza esatta, chiunque può trovare argomentazioni opinabili per giustificare o infierire, assolvere o condannare. Però i numeri sono numeri e con quelli alla fine si fanno i conti. E sfidiamo chiunque – giocatori, tecnici, dirigenti, analisti spassionati, tifosi sfegatati – a poter spremere stille di positività dal rendimento stagionale del Palermo. Che questo giornale non ha mai mancato di criticare quando è stato - ahinoi spesso in questa stagione – corretto farlo. Né ha mai mancato di sostenere la tiepida fiammella che quest’anno di tanto in tanto si è accesa, sperando che potesse finalmente scaldare i cuori dei tifosi che un secondo anno di Serie C se lo risparmierebbero volentieri e che invece masticano amaro, guardando ai risultati del campo e alle vicende dirigenziali, fra soci che litigano, comprensibili parsimonie economiche e prospettive nebulose. Verrebbe da dire che siamo all’ovvietà.
Ma questa lunga premessa era necessaria per rassicurare la dirigenza rosanero: il Giornale di Sicilia continuerà a raccontare fatti e misfatti, tormenti ed estasi fra "Barbera" e dintorni, con la consueta attenzione, il consueto scrupolo e la consueta libertà nell’esercizio del diritto di cronaca che accompagnano questa testata e tutti i suoi giornalisti. E non sarà certo una lettera-diffida dai toni sconcertanti e dai contenuti inconsistenti a impedircelo.
L’abbiamo ricevuta in settimana e stentiamo ancora a credere in quel che abbiamo letto. Ci si accusa di aver messo in atto "un’incessante e grave campagna giornalistica avente l’evidente scopo di delegittimare e danneggiare la Palermo Football Club"; si attacca frontalmente il nostro Benedetto Giardina, professionista stimato e integerrimo, da mesi costretto a raccontare le vicende del Palermo nel più totale e assoluto ostracismo da parte della stessa società rosanero; si adombrano fantomatici "interessi personali e/o imprenditoriali di terzi soggetti" dietro il nostro modo di fare informazione; si minacciano richieste di danni "subiti e subendi".
Non tediamo oltremodo lettori e tifosi. Che continueranno a trovare nelle pagine di questo giornale e negli articoli di Giardina e degli altri cronisti più che mai obiettività, imparzialità, credibilità e affidabilità. Di questo vogliamo rassicurarli. E pazienza se questo non rassicura, o forse piuttosto preoccupa, i dirigenti rosanero. Dei quali comprendiamo il nervosismo per i risultati carenti e l’imbarazzo per questioni societarie non tendenti al sereno. Fatti ai quali non intendiamo però sacrificare la nostra correttezza e indipendenza. Se ne facciano una ragione. E lavorino per il bene del Palermo. Quando arriveranno i risultati agognati saremo i primi a sottolinearli. Come facciamo da 120 anni di epopea rosanero.
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