A tutto campo. Il presidente del Palermo, Dario Mirri, intervenuto nel corso della trasmissione “La partita sul 13” in onda su Trm, ha affrontato diverse tematiche legate al club rosanero e alla squadra.
Mirri non è soddisfatto del girone d’andata dei rosa: “Quello che si è visto non ci ha fatto piacere. Ai primi di novembre non era per nulla contento, figuriamoci ora. Dobbiamo avere la lucidità di comprendere che ci sono problemi ulteriori, che riguardano giocatori, allenatore, amministratore delegato, dirigenti e presidenti. Non è giusto parlare solo di rinforzi. Anno di transizione? Spendiamo 6 milioni in emolumenti per i tesserati. Quindici squadre spendono meno di noi, solo Bari e Ternana hanno un monte ingaggi più alto. Le nostre aspettative erano altre. Tutt’oggi resto convinto che abbiamo la possibilità di vincere, non da primi in classifica. Da un punto di vista economico abbiamo le chance per vincere. È possibile che abbiamo speso male questi soldi. Fallimento sportivo? Discuterne dopo 18 partite è prematuro. La squadra ancora non ha espresso tutto il potenziale, non c’è una certezza definitiva su questa rosa. Il gioco è stato gradevole, abbiamo avuto tante occasioni, a difesa di Boscaglia. Poi non si fanno i gol. C’è grande delusione, ma non ancora fallimento”.
Castagnini e Sagramola non sono in discussione: “Chi ha preso i giocatori non è in discussione, non viene a mancare la fiducia. Non c’è dubbio che si può sbagliare. Il rapporto fiduciario è incrollabile nei confronti di tutti. Questo vuol dire voler portare avanti un progetto, non demolire alla prima difficoltà. Siamo abituati a ingurgitare tutto, ma ci vuole del tempo per costruire”.
Mirri ribadisce che il club è sano: “Se non si va subito in Serie B è chiaro che è un danno. Una società come il Palermo paga più di altre l’effetto Covid, a livello di stadio, sponsor… Noi abbiamo mantenuto la differenza di costi e ricavi che è di 6 milioni. L’anno prossimo sarà un problema ulteriore. Il Palermo, comunque finisca, debiti non ne avrà. Ferrero? Chi scrive di lui sa di cosa scrive? Ho parlato con lui prima del bando, poi nient’altro. Non mi può telefonare perché è presidente della Sampdoria, non può comprare il Palermo. Deve essere uno meglio di Mirri per comprare il Palermo”.
E infine su Di Piazza: “La quota di Tony Di Piazza è in vendita. Cosa succederà dopo non posso dare certezza. Ci sono una serie di valutazioni imprevedibili. Il Palermo è appetibile e qualche investitore può valutare questo investimento. Io comprare le sue quote? Il Covid ha reso tutto più difficile, bisogna valutare. Abbiamo fretta ma non frettissima”.
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