Alberto Malavasi ucciso dal Covid: l'ex bandiera rosanero era ospite della Rsa-focolaio di Villabate
Lutto nel mondo del calcio palermitano: è morto Alberto Malavasi, 84enne, mediano del Palermo che ottenne la promozione in A nel 1959 e nel 1961. Malavasi, così come riporta Benedetto Giardina in un articolo del Giornale di Sicilia in edicola, combatteva da tempo contro l’Alzheimer, e per questo da anni era ospite della Rsa Karol di Villabate, dove pochi giorni fa è emerso un focolaio di Covid-19. Il Coronavirus ha colpito anche l’ex calciatore rosanero, il cui trasferimento in ospedale non è bastato per salvarlo. Malavasi lascia la moglie e le figlie. Di presenze, con la maglia rosanero, in 8 anni, ne ha collezionate 268 tra campionato e Coppe (quinto di ogni epoca). Fu anche uno dei pionieri del Palermo in campo europeo, avendo disputato nel 1960 le sfide in Coppa delle Alpi (contro lo Zurigo) e in Mitropa (contro il Diosgyor), le prime apparizioni dei rosa nelle competizioni continentali. “Alberto Malavasi è stato un catalizzatore delle migliori energie, fonte di ispirazione per gli imprenditori e punto di riferimento per una intera provincia”. Così il reggente di Sicindustria Caltanissetta ed Enna, Gianfranco Caccamo, ricorda l'imprenditore Alberto Malavasi. “Ci ha lasciato un uomo lungimirante – aggiunge Caccamo – che ebbe un ruolo rilevante per lo sviluppo del tessuto imprenditoriale del nostro territorio e che, insieme al fratello Carlo, diede vita alla Confindustria locale. Alberto ebbe la capacità di riunire gli imprenditori del luogo, comprendendo che, solo lavorando in squadra, sarebbe stato possibile valorizzare le caratteristiche di questa terra e rispondere in modo efficace alle esigenze di un mercato in continua evoluzione. E così riuscì a dare ampio respiro all’industria e allo sviluppo della zona industriale di San Cataldo, sia in termini economici sia di occupazione, e noi non smetteremo mai di essergli grati”.