Per l’Us Città di Palermo sarà fallimento: la vecchia società si è vista chiedere la revoca dell'ammissione al concordato preventivo. Questo salvagente che era stato ottenuto da Arkus Network, proprietario del club, appare destinata a essere persa, come scrive Riccardo Arena oggi sul Giornale di Sicilia in edicola.
Ma ecco perché: il presupposto della richiesta di revoca del concordato, parte dal fatto che gli amministratori della vecchia società avrebbero impegnato alcune somme, per circa 370 mila euro, che erano nelle casse per pagare gli esperti e i consulenti per il programma finalizzato a ottenere il concordato preventivo. Una spesa che andrebbe finanziata con denaro di Arkus e non del Palermo, anche perché, in attesa del concordato, non è possibile effettuare alcuna operazione contabile. La sanzione è appunto l'esclusione dalla procedura.
Intanto, la quinta sezione civile del Tribunale palermitano ha disposto il commissariamento della società estromessa dal calcio professionistico, condannando il presidente Bergamo e l'ex presidentessa De Angeli al risarcimento delle spese processuali (rispettivamente 4.696 e 4.500 euro). A prendere le redini dell'Us Città di Palermo sarà Giovanni La Croce, il commercialista che ha svolto l'ispezione sui conti del club, nominato amministratore giudiziario per i prossimi dodici mesi.
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