La società che controlla la proprietà del Palermo ha diramato un comunicato di diffida verso "tutti e chiunque reiteri ad arbitrariamente diffondere e propagare notizie allarmistiche, benché destituite di ogni fondamento, sul Palermo e ledere il buon nome e la reputazione personale delle aziende, persone e professionisti rappresentanti, a vario e diverso titolo, la proprietà della
medesima, riservando in caso contrario ogni azione e ragione, nelle più opportune sedi».
La lunga nota scritta tutta in maiuscolo e firmata dalla Sporting Network si riferisce «a recenti dichiarazioni - si legge testualmente - e talune interviste rilasciate, a livello pubblico e privato, nonché ad alcuni articoli di stampa con cui si tende e persiste ad invertire la realtà ed il corso degli accadimenti che dal pomeriggio del 24 giugno hanno interessato la partecipata Unione Sportiva Città di Palermo, cosi negativamente influenzandosi la pubblica opinione ed il sentimento di tutti coloro che hanno autenticamente a cuore le sorti del club rosanero».
Alla Sporting Network, che deve fare i conti con le dimissioni del suo vicepresidente Vincenzo Macaione «per divergenze operative con la proprietà», non sono piaciute le notizie di stampa sull'inadempienza nell’iscrizione al campionato di B e sui mancati pagamenti dei calciatori che confermano di non avere incassato gli emolumenti da marzo a oggi.
«Posso affermare con certezza che il signor Salvatore Tuttolomondo, direttore finanziario di Arkus Network, capofila delle società che controllano il Palermo calcio, è stato truffato, dopo avere pagato 45 mila euro lo scorso 20 giugno per subire una truffa. Ora i nostri legali stanno valutando come tutelare la nostra immagine e scoprire il colpevole». A parlare è l’avvocato Nevena Petrova, consulente e titolare dell’agenzia "Level in Agency", unico mandatario senza diritto di sottoscrizione, di Lev Ins, la compagnia di assicurazione con sede a Sofia, che opera in regime di libera prestazione di servizi e regolarmente autorizzata anche a fornire garanzie fidejussorie.
«Il 25 mattina - spiega al telefono Nevena Petrova - sono stata contattata da un collaboratore, un broker il quale mi chiedeva se noi avessimo rilasciato un titolo di garanzia. Ma noi abbiamo prassi precise e collaudate e quindi ci siamo resi conto che qualcuno a nome di Lev Ins aveva messo in atto una truffa. Sempre martedì - aggiunge - sono riuscita a contattare il signor Tuttolomondo per avvisarlo che quella polizza non sarebbe mai arrivata, perché nessuno ne aveva valutato il rischio e a noi non si è rivolto alcun broker. Mi sono sentita in dovere di allarmare Tuttolomondo - sottolinea Petrova - che mi ha mostrato copia della pec e la documentazione in cui si conferma l’emissione della polizza e che c'è stato un problema tecnico in compagnia e che per questa ragione la polizza sarebbe arrivata successivamente. Tutto falso, abbiamo disconosciuto ufficialmente quel documento che è totalmente falso». Martedì scorso quando si chiarisce che in sostanza la società rosanero è stata truffata Tuttolomondo manda la documentazione dell’agenzia "Level in Agency".
«Comprendendo la situazione difficile - osserva l’avvocato Petrova - abbiamo esaminato subito la pratica e ci siamo assunti il rischio e la compagnia ha deliberato la polizza fidejussoria di 800 mila euro, c'è già il via libera, ma ripeto la società ha subito una truffa. Non è giusto che una squadra e un’intera città vengano penalizzate, noi speriamo davvero di poter aiutare Palermo e il Palermo».
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