"Abbiamo vissuto le vicende societarie con molta preoccupazione, sembrava tutto a posto, poi le cose sono cambiate, ma alla fine l'importante è che tutto si sia risolto, c'è da ringraziare il direttore Foschi e tutti quelli che hanno lavorato 24 ore al giorno per permetterci di prendere gli stipendi e soprattutto di evitare la penalizzazione". Così, ai microfoni di Sky Sport 24, il portiere del Palermo, Alberto Brignoli, sulla situazione del club rosanero risolta in extremis dal neo-presidente, Rino Foschi, grazie all'aiuto della famiglia Mirri. Un caos difficile da gestire per una squadra in lotta per la A.
"Mister Stellone è stato bravissimo a tenerci tranquilli, ci ha fatto lavorare in maniera serena, senza farci arrivare messaggi negativi pur essendo sempre realista al 100% - ha proseguito Brignoli -. Nello spogliatoio è normale che si parli di certe cose, ma quando ci si avvicina alla partita si fa il proprio lavoro al 200%, eppure in settimana avvertivamo la confusione, come ha detto Bellusci qualche giorno fa la situazione era poco chiara, avevamo notizie sporadiche e frammentarie ed era veramente difficile andare avanti".
Proprio lo sfogo e l'appello di Bellusci successivo al pareggio casalingo con il Foggia, ha contribuito a compattare squadra e pubblico e contro il Brescia, nello scontro diretto di venerdì scorso, c'erano oltre 22mila persone al Barbera. Contro le "rondinelle", però, è arrivato soltanto un pareggio con il gol-beffa di Tremolada al 92esimo. "Ha messo un cross, la traiettoria è stata cambiata dal vento, si è alzata e poi abbassata di colpo, io avevo fatto il passo in avanti e sono rimasto sorpreso, dispiace perchè avevamo riportato la gente alla stadio, avevamo stradominato la partita, il rammarico c'è, ma dobbiamo guardare avanti, ora i punti valgono doppio e dobbiamo fare di tutto per raggiungere il nostro obiettivo che è quello di riportare in A il Palermo".
Brignoli si è preso anche una parte di colpa per la rete subita. "Sono sempre stato abituato a prendermi le mie responsabilità e a metterci sempre la faccia se capisco che non vengo strumentalizzato, qui posso essere sempre sincero con i miei compagni e con la gente con cui convivo quotidianamente, nel calcio è un qualcosa che si vede raramente".
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