La Procura di Palermo ha chiesto e ottenuto il sequestro di un milione di euro nei confronti del Palermo nell’ambito dell’indagine per falso in bilancio, reati tributari, autoriciclaggio, riciclaggio sui conti del Palermo negli anni 2013-2016. Tra gli indagati, anche il figlio, la segretaria e altri cinque professionisti legati all’imprenditore friulano.
Adesso la Procura ha iscritto anche l’attuale presidente della società Giovanni Giammarva: l'accusa è quella dell’articolo 2638 del codice civile e cioè l’ostacolo all'esercizio delle funzioni dell'autorità pubblica di vigilanza.
Questo reato è contestato anche a Zamparini. I militari della guardia di finanza stanno eseguendo ora il provvedimento. Nelle scorse settimane il gip Fabrizio Anfuso aveva respinto la richiesta della Procura di mettere agli arresti domiciliari Zamparini.
La richiesta della Procura era molto più elevata. I pm Dario Scaletta, Andrea Fusco e Francesca Dessì avevano chiesto il sequestro di oltre 50 milioni di euro. Il gip Anfuso ha invece deciso di sequestrare solo un milione di euro alla società. Secondo le nuove ipotesi accusatorie della Procura, il Palermo avrebbe ottenuto fino al 2018 le certificazioni della Covisoc sui bilanci grazie a comunicazioni non del tutto esatte. In questo ambito rientrerebbe il ruolo del presidente Giammarva che avrebbe ostacolato l'esercizio delle funzioni dell'autorità pubblica di vigilanza. Dalla società comunque filtra tranquillità perché ha i conti a posto e le accuse sono quelle già conosciute e in gran parte smentite dal Tribubale fallimentare
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